Matteo Salvini si scaglia contro Repubblica in un video pubblicato su Instagram in cui parla del caso Alan Kurdi. Il leader della Lega ha citato in maniera esplicita il quotidiano nella parte finale del filmato. “La verità è più forte della menzogna e la vita vera supera la fantasia di qualcuno”, la premessa. Poi è entrato in tackle su Repubblica: “Oggi c’è un quotidiano, Repubblica, che dice che io dovrei essere espulso dalla politica italiana”. Poi ha proseguito: “Non si può avere uno come Salvini al primo partito in questo Paese? È la democrazia ragazzi, non so se a Repubblica sanno cosa significhi. Quindi donne e uomini scelgono”. Il riferimento probabilmente è all’articolo “Matteo Salvini, il leghista accerchiato”, pubblicato da Repubblica. Claudio Tito ha scritto che “sta diventando la grande anomalia italiana”. Il riferimento è alle due inchieste, Gregoretti e Open Arms, con la prima nella quale è già imputato e la seconda che lo potrebbe vedere presto a processo. “Ecco, in nessuna nazione del mondo occidentale una situazione del genere verrebbe affrontata senza conseguenze”.



MATTEO SALVINI REPLICA A REPUBBLICA DOPO ATTACCO

Matteo Salvini non ha rivelato esplicitamente l’articolo di Repubblica a cui faceva riferimento, ma in effetti un duro attacco è arrivato dal giornalista Claudio Tito, che però non ha scritto che andrebbe espulso dalla politica italiana. “Nessun leader politico rimarrebbe al suo posto e nessun partito accetterebbe di farsi guidare da un capo su cui pendono questioni giudiziarie di questo livello”, ha scritto a Repubblica. Il giornalista ha spiegato che l’ex ministro dell’Interno non è colpevole fino a quando non c’è condanna, ma ha parlato anche di “responsabilità politiche” e di eletti che sono fisiologicamente sottoposti alla valutazione degli elettori, i quali non possono “non tener conto anche del suo status giudiziario”. Nell’articolo in questione Salvini viene anche accusato di usare i processi come “arma di propaganda”, come strumento per riconquistare voti. “Il complesso di questi fattori suggerisce un solo interrogativo: Salvini è adatto a governare? È il quesito che anche dentro la sua coalizione ormai molti si pongono”. Da qui il contrattacco di Salvini in uno scontro che ricorda quelli di Berlusconi con i media all’epoca dei suoi guai giudiziari.



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