“Vedremo il risultato del voto in Italia. Ci sono state anche le elezioni in Svezia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria”: con queste parole Ursula von der Leyen ha scatenato la bufera a poche ore dal voto italiano. Le parole della presidente della commissione Ue hanno mandato su tutte le furie diversi politici, a partire da Matteo Salvini.



Il segretario federale della Lega ha messo in risalto il tono minaccioso delle parole della von der Leyen: “Von der Leyen si preoccupi di mettere un tetto al prezzo del gas. Sono parole disgustose, il tono minaccioso è inaccettabile – le parole di Salvini – Non può permettersi di influenzare, di ricattare gli italiani sul voto”, un suo primo giudizio ai microfoni di Radio Capital.



MATTEO SALVINI VS VON DER LEYEN

Nel corso della mattinata Matteo Salvini ha rilasciato numerose interviste e in ognuna di queste ha speso parole di ferma condanna nei confronti della von der Leyen. Ospite di Corriere Tv, il leghista ha invocato dimissioni o scuse immediate da parte della presidente della Commissione Ue: “Che cos’è? Un ricatto, una minaccia, bullismo istituzionale? O chiede scusa o si dimetta. In un’Unione europea di cui l’Italia è contribuente netta, a tre giorni dal voto, è veramente indegno, imbarazzante e istituzionalmente scorretto minacciare gli italiani e dire: ‘Se non voti come penso io, poi ti tiriamo le orecchie’. Le minacce da bulletto di periferia non servono a niente e a nessuno”. E ancora, ospite della 4a edizione della Scuola “The Young Hope – RePower Italia” di ‘Fino a prova contraria’: “Le dichiarazioni di Ursula von der Leyen sono una via di mezzo tra un bullismo istituzionale e una sorta di minaccia che non mi piace. Non si può dire se vince la Lega fermo i fondi del Pnrr. Siamo di fronte a una volgarità imbarazzante. Basta minacce”.

Leggi anche

ELEZIONI REGIONALI 2024/ Emilia e Umbria, il problema del centrodestra nascosto dalla vittoria del Pd