Valentina Persia ha ricordato il compagno morto, Salvo, ai microfoni di “Verissimo”: “Ringrazio Dio e la vita, perché mi hanno dato la possibilità di capire cosa voglia dire amare. Chi di noi non vive un momento doloroso della propria vita? Auguro a tutte le persone che ci seguono di avere tanta fortuna quanta ne ho avuta io in amore. Quando lui è morto, dopo 4 anni di frequentazione, fu uno choc: Salvo mi aveva però promesso che per me ci sarebbe stato sempre per me e mi aveva chiesto di non smettere mai di fare sorridere. Io gli dissi che l’avrei fatto e ancora oggi mi viene proprio facile”.



Salvo “amava tantissimo i miei capelli fluenti e ricci. Era una persona buona, l’unico dispiacere che ho, ce l’ho per lui. Se ne è andato a 42 anni, il suo cuore aveva una cardiopatia congenita: quando siamo stati insieme, lui ha avuto un infarto ogni anno, ma mi aveva preparato, dicendomi che, se non fosse vissuto a lungo, lui sarebbe comunque stato felice, perché con me gli anni vissuti sono stati doppi, se non tripli”. I figli avuti da fecondazione in vitro, Lorenzo e Carlotta, l’hanno resa madre: “Ma si diventa genitori nel cuore, prima che nell’utero. Ho voluto questi figli e quando sono riuscita ad averli ho completato il cerchio della mia vita, anche se ho sofferto di depressione post partum. Mi rivolsi a una psicologa e mi disse che ero semplicemente stanca e che stavo imparando a conoscere i miei bambini”, ha concluso Valentina Persia. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



VALENTINA PERSIA, I DUE FIGLI E IL COMPAGNO MORTO NEL 2004

Chi sono i figli di Valentina Persia e cosa sappiamo della morte del compagno della cabarettista romana? Questo pomeriggio infatti la 51enne attrice comica e ballerina farà parte del consueto, ricco cast di ospiti di “Verissimo” per quella che è la prima puntata di interviste inedite di questo 2023 appena iniziato: e l’intervista che la diretta interessata concederà alla padrona di casa, Silvia Toffanin, sarà pure l’occasione per conoscere qualcosa di più sulla sua carriera e la vita privata, tra gioie e pure un grande dolore che risale a quasi vent’anni fa. Ma andiamo con ordine e partiamo da…



Nata nel 1971 in quel di Roma, Valentina Persia è stata appassionata sin da bambina dal mondo dello spettacolo, appassionata di danza e poi diventando pure una apprezzata attrice caratterista: tuttavia molti non conoscono la sua vita privata e nemmeno la sua storia di madre, un esempio oggi per tante donne. Nei primi Anni Duemila infatti l’attrice si fidanzava con Salvatore, un architetto catanese che rappresenterà una figura importante nella sua vita e che purtroppo verrà a mancare nel 2004, scomparendo prematuramente pare a 43 anni: la coppia aveva in cantiere una convivenza e le nozze, motivo per cui la morte dell’uomo ha lasciato un grande vuoto nella Persia che, nel corso degli anni, è tornata su quei fatti e ha raccontato qualcosa sull’uomo che ha tanto amato.

VALENTINA PERSIA: “SALVO? GRANDE AMORE DELLA MIA VITA, SONO STATI 4 ANNI…”

“Salvo è stato il grande amore della mia vita, una parte del mio cuore infatti se n’è andata via con lui” aveva raccontato una volta Valentina Persia, augurando a tutte le donne di poter vivere, prima o poi, una storia d’amore come la sua e però di essere anche più fortunate di lei: “Un uomo che rispetta la donna, la venera, la protegge, la lusinga e continua a farlo di giorno e di notte, nonostante la distanza interminabile”. Non solo: “Ho amato tantissimo e sono stata amata, sono contenta di questo: lui era una persona fantastica, adorava il mio modo di fare e rideva delle mie battute” ricorda ancora la cabarettista, spiegando che Salvo apprezzava quando faceva ridere la gente. “Mi aveva preparato alla sua dipartita: da quando eravamo assieme gli infarti sono stati cinque, sapeva che sarebbe morto ma mi proteggeva… Sono stati quattro anni ma per me valgono dieci volte tanto, oggi vivo nella casa che avevamo costruito insieme per sposarci”.

Dopo quel dolore, Valentina Persia è comunque diventata mamma a 43 anni, dando alla luce tempo dopo, nel 2015, i gemelli Lorenzo e Carlotta: “Quando me li hanno messi sul petto, non ho sentito niente, mi sentivo inadatta e ho avuto un crollo psicologico” ha raccontato accennando alla depressione post-partum e ai bambini avuti con la fecondazione artificiale, pur non rivelando mai l’identità del padre. Infatti otto anni fa la Persia aveva deciso di diventare mamma ricorrendo alla fecondazione in vitro ma, complice anche la morte del padre, ecco la depressione di cui sopra: un’esperienza che l’ha vista combattere e superare poi quel difficile momento, raccontata peraltro nel libro “Questo bimbo a chi lo do. Come la depressione mi ha aiutata a diventare mamma” pubblicato nel 2020 per i tipi di Solferino Editore.