Anche Salvo Sottile ha avviato una raccolta fondi su GoFoundMe, a favore delle terapie intensive che in Lombardia sono più in affanno in questa emergenza Coronavirus, in particolare negli ospedali di Bergamo, Brescia e al Sacco di Milano. Una iniziativa lodevole, quella messa in piedi dal giornalista e conduttore e che attualmente ha portato ad oltre 50mila euro donati da coloro che hanno colto il suo appello. Sottile con i primi 45.500 euro raccolti è già riuscito a comprare tre unità mobili di terapia intensiva ma nel compiere questo gesto di estrema solidarietà si è subito accorto che qualcosa non andava. “Vi sembra giusto? A me no”, commenta su Facebook prima di proseguire con la sua osservazione. “Alla ditta che mi ha fornito le macchine ho dovuto pagare quasi 10 mila euro di Iva (il prezzo di un ecografo) perché lo stato impone anche in questo caso un’aliquota al 22 per cento”, ha spiegato Sottile. Il suo intento, ha proseguito, è quello di aiutare attraverso la raccolta fondi altri ospedali, anche al Sud Italia. Tuttavia, ha osservato, l’Iva da pagare per questi acquisti vanificherebbe in parte il fine ultimo: “E forse nella miriade di norme, decreti e codicilli che il governo sforna ogni giorno, ne potrebbe partorire uno per abbassare o addirittura azzerare le tasse sulle donazioni o l’IVA sulle macchine ospedaliere che privati cittadini come me acquistano per fornirli alle strutture sanitarie”.
SALVO SOTTILE, APPELLO A CONTE SULLA RACCOLTA FONDI
Salvo Sottile ha voluto rivolgere un appello direttamente al premier Conte, “perché non solo con i soldi risparmiati potremmo portare molti più aiuti a chi ha bisogno, ma in fondo stiamo dando una mano per fronteggiare un’emergenza e non chiediamo che lo Stato ci ringrazi, per carità, ci basterebbe solo che rinunciasse a un dazio su qualcosa che oggettivamente di questi tempi è un bene di lusso: la solidarietà”, ha osservato ancora il conduttore. L’obiettivo è quello di riuscire ad impiegare in maniera utile ogni centesimo raccolto dalle tante campagne benefiche. Da qui le osservazioni del giornalista e l’appello direttamente al governo rilanciato anche su Instagram: “Forse sarebbe il caso di togliere il 22 per cento di Iva su macchine donate agli ospedali per salvare delle vite?”. Alle sue parole Sottile ha allegato la fattura relativa all’acquisto dei macchinari, per un totale di 45.448 euro, di cui oltre 8 mila di Iva (al 22%). Molti suoi follower hanno concordato con le sue osservazioni e c’è chi ha auspicato l’inserimento della possibile soluzione avanzata dal giornalista nel prossimo decreto governativo.