Un paio di giorni fa – precisamente lunedì 6 gennaio 2025 – la sorella di Sam Altman (l’influente cofondatore ed attuale CEO di OpenAI) Sam Altman è stato accusato dalla sorella Annie di aver perpetrato per anni una lunga serie di abusi sessuali e stupri nei suoi confronti, peraltro in comune accordo con gli altri due fratelli Max e Jack: un’accusa che era già stata avanzata parecchi anni fa dalla stessa ragazza tramite il suo profilo Twitter, ma che ora è stata trasformata in una vera e propria denuncia depositata presso la Corte distrettuale del Missouri che costringerà Sam Altman a presenziare ad un (probabilmente lungo) processo.



Partendo dalla versione di Annie, secondo la denuncia presentata gli abusi sessuali si sarebbero perpetrati all’interno della loro casa familiare a Clayton a partire da quando lei aveva solamente 3 anni e Sam Altman già 12: complessivamente le violenze sarebbero durate dal 1997 al 2006 – quando Sam era già maggiorenne, ma la sorella non ancora – più volte nel corso delle singole settimane; mentre dal conto suo Annie sostiene di aver dovuto fare i conti con gravissimi danni emotivi che le hanno procurato un costante senso di angoscia e depressione per i quali ora chiede un risarcimento di almeno 75mila dollari.



La risposta di Sam Altman alle accuse della sorella: “È mentalmente malata e ha sempre rifiutato le cure”

L’accusa – ovviamente – non è passata inosservata allo stesso Sam Altman che dopo i primi racconti della sorella su Twitter aveva preferito non rilasciare alcuna risposta per evitare che il caso si gonfiasse mediaticamente ed ora ha scelto di esporsi pubblicamente con un lungo comunicato firmato da lui, dalla madre Connie e dagli stessi fratelli citati in apertura, precisando immediatamente (trovate il post completo qua sotto, ovviamente in inglese) che l’intera famiglia è “preoccupata per il benessere mentale di Annie” sottolineando che è sempre “incredibilmente difficile avere a che fare con persone che affrontano problemi mentali” e – soprattutto – che “rifiuta le cure tradizionali e taglia fuori i familiari che sono genuinamente interessati ad aiutarla”.



Le accuse mosse contro Sam Altman – precisa la nota – “sono profondamente dolorose e totalmente false“, oltre che parte di un continuo tentativo da parte della stessa Annie di screditare la famiglia, citando in particolare un’occasione in cui li avrebbe accusati di “nascondere impropriamente 401mila dollari di nostro padre” ed un’altra in cui avrebbero “hackerato il wifi per impedirle di accedere ai social”; mentre dal conto loro ci tengono a mettere in chiaro di aver sempre cercato di “aiutarla e supportarla al meglio delle nostre possibilità“.

Complessivamente, secondo la famiglia, tutto ciò che Annie vuole ottenere sono “soldi da noi“, tanto che il suo legale nel presentare la denuncia ha personalmente spiegato che “ai sensi della legge (..) ci è consentito richiedere di conoscere il patrimonio netto di Sam Altman e presentare una richiesta di risarcimento alla corte per danni punitivi” basata sulla cifra effettivamente detenuta dal milionario che – scrive sempre il legale – “immaginiamo possa superare il miliardo entro il momento in cui arriveremo al processo”.