Sam Smith

, star inglese di 27 anni, una delle voci più interessanti degli ultimi anni, si racconta in conference call su Zoom ai microfoni di Giuseppe Videtti per “il Venerdì – la Repubblica”. L’artista parla della propria sfera privata e confessa di essere riuscito finalmente ad accettarsi dopo aver lottano per anni contro se stesso per capire chi era davvero. «Dopo anni in cui sono stato in guerra col mio genere, ho deciso di accettarmi per quel che sono, dentro e fuori», racconta l’artista che condivide il proprio modo di essere sui social dove ama mostrarsi ai fans per quello che è. Dalle foto promozionali a quelle in cui si mostra con i tacchi, dalle foto in cui indossa un miniabito di paillettes e quella in cui indossa i panni dello studente modello, Sam Smith non nasconde la propria personalità che sfoggia con orgoglio insieme alla sua incredibile voce.



SAM SMITH: “SONO DIVENTATO FAMOSO A 20 ANNI. FINO ALL’ANNO PRIMA I MIEI AMICI NON SAPEVANO CHE ERO GAY”

Sam Smith

non nasconde di aver subito bullismo quando era un bambino. Più che quei ricordi spiacevoli, però, l’artista preferisce soffermarsi sui ricordi dei viaggi fatti in Italia. «Splendide cartoline che sono rimaste incollate nella mia mente» esclama nostalgico. Sam Smith, diventato famoso quando aveva 20 anni, confessa che fino a quel momento, neanche i suoi amici sapevano della sua omosessualità. “Sono diventato famoso che avevo vent’anni. Fino all’anno prima neanche i miei amici sapevano che ero gay. All’inizio ero disorientato, indeciso, non avevo idea di come muovermi. Poi si sa, quando la vita comincia a diventare frenetica il rischio di scapicollarsi e dietro l’angolo. All’inizio ho cercato di affrontare le mie responsabilita, di resistere alle pressioni, fare le scelte artistiche ed economiche piu sagge”, racconta l’artista. Ad aiutarlo ad accettarsi è stata la famiglia: “Poi, sostenuto da una famiglia incredibilmente solidale, mi sono mostrato senza inibizioni per quel che sono – o quelli che sono. Cosa avrei fatto nel mio circolo di amici o in casa se la vita non fosse andata in questa direzione? Sarei stata una normalissima queer», conclude.



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