Quasi un colpo di scena quello avvenuto in queste ore in merito alla vicenda della povera Saman Abbas, la giovane ragazza uccisa a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, a maggio di tre anni fa: come riportato dai principali organi di informazione online, a cominciare dal sito di RaiNews, è stata arrestata Nazia, la mamma della 18enne originaria del Pakistan.
La donna è stata catturata in patria, e già condannata all’ergastolo dal tribunale reggiano per l’omicidio della figlia. Era latitante esattamente dal maggio del 2021, da quando cioè era fuggita in Pakistan assieme al marito: quest’ultimo era stato rintracciato e poi arrestato, dopo di che, a seguito di una lunghissima trafila, era stato estradato in Italia dove è finito a processo. La madre aveva invece fatto perdere ogni traccia di se, almeno fino a queste ore.
SAMAN ABBAS, ARRESTATA LA MAMMA IN PAKISTAN: UNA CACCIA DURATA TRE ANNI
Come sottolinea Rai News, il procuratore capo di Reggio Emilia, Gaetano Paci, non ha mai smesso di darle la caccia, lasciando aperti i canali con l’Interpol e le autorità pakistane e alla fine la perseveranza ha pagato, visto appunto l’arresto odierno. Il fermo è avvenuto alle ore 7:30 in Pakistan da parte della polizia del Punjab, che ha arrestato Nazia Shaeem.
A questo punto inizierà anche per lei come per il marito, l’iter che la porterà davanti ai giudici di Islamabad per poi avviare il percorso di estradizione in Italia. Come detto sopra le procedure erano durate mesi per il marito, ma in questo caso la situazione è diversa visto che la mamma di Saman Abbas è già stata giudicata colpevole da un tribunale per l’uccisione della figlia, di conseguenza le pratiche dovrebbero essere sbrigate molto più celermente.
SAMAN ABBAS, ARRESTATA LA MAMMA IN PAKISTAN: LA FUGA A MAGGIO 2021
La donna era partita da Novellara il primo maggio del 2021, lasciandosi alle spalle il corpo della povera Saman Abbas, poi ritrovato dopo diverso tempo in un casolare abbandonato nelle campagne di Novellara, non troppo distante dall’azienda agricola dove la famiglia viveva e lavorava. Su di lei pendeva un mandato di cattura internazionale ed è stata ritrovata in un villaggio vicino al Kashmir. La 51enne aveva ricevuto sentenza di condanna lo scorso dicembre, un ergastolo emesso dalla corte di assise di Reggio Emilia, e dopo circa sei mesi è stata quindi ritrovata e finalmente potrà scontare la sua pena in carcere.
Tragica la storia della povera 18enne pakistana, che secondo la ricostruzione sarebbe stata assassinata fra il 30 aprile e l’1 maggio 2021 in quanto la stessa voleva sposare un ragazzo conosciuto in Italia e vivere all’occidentale. La famiglia si è però sempre opposta a questa relazione, in quanto voleva per lei un matrimonio combinato con un parente in Pakistan. Ad eccezione del fratello minore, tutti i parenti, fra zii e cugini, sono stati ritenuti colpevoli di omicidio.