L’autopsia sul corpo attribuito a Saman Abbas, trovato sepolto in un casolare a Novellara su indicazione dello zio della giovane, Danish Hasnain, è iniziata oggi alle 12. Il cadavere. individuato nello stabile a circa 700 metri dall’abitazione in cui la 18enne pakistana viveva con la famiglia, potrebbe “parlare” e raccontare molto su come Saman Abbas è stata uccisa e su chi le abbia tolto la vita. Le analisi in sede di prima ispezione avrebbero già evidenziato compatibilità con la ragazza, ma per avere certezza che si tratti di lei occorrerà attendere ancora.
L’uomo che avrebbe condotto gli inquirenti alla scoperta del corpo sarebbe Danish Hasnain, zio di Saman Abbas tra i cinque parenti della 18enne prossimi al processo per l’omicidio che si aprirà a febbraio a Reggio Emilia. Indicato dal fratello minore della ragazza come esecutore materiale del delitto e tra i primi arrestati per la scomparsa di Saman Abbas – insieme ai cugini della vittima Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq – Hasnain avrebbe portato gli investigatori sulla scena del ritrovamento proprio mentre il padre di Saman, Shabbar Abbas, veniva fermato in Pakistan dopo una fuga durata oltre un anno. Ancora latitante la moglie di quest’ultimo e madre della 18enne, Nazia Shaheen, che risulta irreperibile da quando, con il coniuge, lasciò l’Italia all’indomani della sparizione della figlia.
Saman Abbas: oggi l’autopsia sul cadavere trovato a Novellara
Secondo l’ipotesi della Procura di Reggio Emilia, Saman Abbas sarebbe stata uccisa e fatta sparire per essersi opposta al matrimonio combinato in Pakistan. Un delitto che sarebbe stato commesso, stando all’accusa, nel contesto familiare e che vedrebbe coinvolti i genitori della 18enne, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, lo zio Danish Hasnain e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Nelle trame del giallo di Novellara, da quanto emerso nelle ultime settimane a seguito delle rivelazioni di un detenuto, non si escluderebbe l’intervento di presunti complici e ora si guarda alle analisi sul corpo per capire di più sul presunto omicidio.
Oggi l’autopsia sul cadavere trovato nel casolare diroccato a circa 700 metri dalla casa in cui Saman Abbas viveva con la famiglia, esame che potrebbe scrivere la parola “svolta” dopo oltre un anno di indagini. Saman Abbas, secondo quanto ricostruito da Quarto Grado e Chi l’ha visto?, era scappata nel 2020 perché temeva di essere costretta alle nozze forzate in patria, ma la madre all’epoca aveva negato questo scenario sostenendo che la giovane fosse contenta di unirsi in matrimonio al cugino. In realtà, la ragazza aveva una storia d’amore con Saqib, il fidanzato che sarebbe stato inviso ai parenti e che, secondo alcune indiscrezioni, a un certo punto sarebbe finito nel mirino del presunto piano omicida della famiglia. L’esame autoptico sul corpo che si ipotizza appartenere a Saman Abbas potrebbe restituire tasselli preziosi per chiudere il cerchio intorno ai presunti responsabili, assumendo un peso specifico importante nell’ottica dell’impianto accusatorio che il prossimo 10 febbraio vedrà i parenti della 18enne arrivare alla sbarra come imputati.