L’avvocato di Danish, lo zio di Saman Abbas, Cataliotti, intervistato stamane dal programma di Morning News sulle ultime novità circa l’indagine riguardante la morte della povera 18enne pakistana: “Il mio assistito ha manifestato la volontà di collaborare prima dell’arresto di Shabbar ma che temesse per l’incolumità della moglie in Pakistan, e infatti ha detto che avrebbe fatto trovare il corpo della povera Saman in cambio però che la moglie di Shabbar venisse messo in sicurezza. io ho assunto l’incarico in cambio proprio di questo principio di collaborazione del mio cliente con la giustizia per verificare ogni sfaccettatura del fatto, per scoprire la verità”.



“Abbiamo scoperto un erroneità nell’orario delle telecamere – ha continuato l’avvocato dello zio di Saman Abbas – che hanno preso i famigliari e poi abbiamo chiesto di sentire il fratellino di Saman, la cui testimonianza penso che sarà chiave. Verrà resa sotto giuriamente dicendo tutta la verità e non sottacendo nulla rispetto a ciò che sa. Invece nell’interrogatorio di Shabbar l’imputato sarà libero di rispondere o meno. Padre e figlio si incontreranno in tribunale? Si, è previsto che succeda. Il processo tornerà a celebrarsi nella stessa Aula a Reggio Emilia, un unico processo con gli imputati quindi padre e figlio saranno faccia a faccia”.



SAMAN ABBAS, L’AVVOCATO DI ZIO DANISH E BARBARA IANNUCELLI

L’avvocato dello zio di Saman Abbas ha proseguito: “E’ vero che il mio assistito facendo ritrovare il corpo della povera ragazza ha negato qualsiasi responsabilità rispetto all’omicido, questo è un dato reale: con ciò faremo i conti dopo che si saranno verificate tutte le prove”.

In collegamento a Morning News anche l’avvocato Iannucelli, che sta seguendo da tempo la vicenda Saman Abbas, e che in merito a Sakib, il fidanzato della 18enne uccisa, ha spiegato: “Purtroppo dovrà trovarsi di fronte con il padre di Saman, un padre violento e intimidatorio. Fortunatamente la sua famiglia è stata messo al sicuro, che sembra doveva essere eliminata”. E ancora: “Noi come parti civili stiamo vivendo il processo come grande coinvolgimento emotivo, quando sentiamo queste testimonianze che mentono abbiamo i brividi”.