A Storie Italiane si torna a parlare della vicenda della scomparsa di Saman Abbas, la ragazza pakistana sparita da tempo da Novellara, per cui la sua famiglia è indagata. Nelle ultime ore sono emerse delle immagini delle telecamere di sorveglianza dell’azienda agricola dove lavorano il padre, lo zio e i cugini di Samara, in cui si vedono tre parenti della scomparsa mentre camminano con una pala e un secchio. Il programma di Rai Uno ha intervistato il titolare dell’azienda agricola in cui lavorano alcuni famigliari di Saman, che ha spiegato: “Il padre di Saman ha detto che stavano andando a chiudere le tubature? Plausibile perchè è un lavoro che facciamo, ma è strano l’orario, non ho mai mandato i ragazzi dopo le 19 (nelle immagini l’orario segna le 19:33)”.



L’imprenditore agricolo ha aggiunto: “Le immagini delle telecamere sono uscite 20 giorni dopo quindi ormai era tardi per vedere i lavori svolti. Io ho parlato con il padre di Saman – ha proseguito – mi ha detto che sarebbe tornato il 20 maggio e che era tutto a posto, che Saman stava bene e che era in Belgio, ma non si è più presentato e non l’ho più sentito”. Tornando al lavoro svolto con pale e secchi: “Il lavoro è un lavoro che si fa abitualmente quando arrivano i temporali per aprire tubi scolo delle serre, di certo si fa in orario di lavoro quindi 19:30 è un orario strano”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SAMAN ABBAS, ZIO IN CHAT “FATTO BEL LAVORO”. 18ENNE AL FIDANZATO: “SE NON MI SENTI…”

Non sembrano ormai esserci molte speranze di ritrovare Saman Abbas viva, anche se le ricerche attorno alla casa di Novellara continuano imperterrite e ancora tracce non ve ne sono: dopo le chat choc emerse dalle indagini degli inquirenti, ora si attende il presunto arrivo del padre della 18enne scomparsa per il prossimo 10 giugno, come da lui promesso ormai qualche giorno fa in una telefonata esclusiva rilasciata al Resto del Carlino.

«Giovedì 10 giugno torno in Italia assieme a mia moglie. Abbiamo già preso i biglietti aerei», così aveva detto Shabbar Abbas al giornalista. I militari presidieranno l’aeroporto di Malpensa anche se dubitano, stante le indagini attuali, che i familiari di Saman possano realmente tornare in Italia. Oltre allo zio, anche per i coniugi è stato emesso un mandato di arresto internazionale: si spera in ogni caso che tornino volontariamente, dopo aver respinto le accuse via telefono finora. (agg. di Niccolò Magnani)



LA CHAT CHOC DELLO ZIO

Spunta una chat dello zio di Saman Abbas dopo la scomparsa della 18enne a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. “Abbiamo fatto un lavoro fatto bene”, avrebbe scritto Danish Hasnain ad una persona molto vicina a lui, parlando della nipote. Lo riporta la Gazzetta di Reggio, spiegando che il timore è che la ragazza sia stata uccisa dalla famiglia per essersi opposta ad un matrimonio combinato. Per la procura, lo zio sarebbe l’esecutore materiale dell’omicidio. Una tesi avvalorata dalle dichiarazioni del fratello della 18enne, bloccato alla frontiera mentre scappava con lo zio e i due cugini e che ora si trova in una struttura protetta. Il giovane ha svelato che lo zio gli ha confessato l’omicidio. Ci sono poi le immagini davanti alla cascina di Novellara. Per questo la procura reggiana indaga per omicidio con 5 indagati al momento: i genitori, due cugini e appunto lo zio.

Inoltre, da indiscrezioni giudiziarie è emerso che Saman Abbas prima di sparire era preoccupata. In un messaggio vocale inviato al fidanzato segreto, risalente al 30 aprile, ha detto che aveva sentito la madre Nazia Shaheen parlare con un’altra persona e dire che l’unico modo per obbligare una donna a rispettare le regole pakistane è ucciderla.

SAMAN ABBAS, I TIMORI PRIMA DELLA SCOMPARSA

Nell’audio mandato al fidanzato, che non era accettato dalla famiglia, Saman Abbas ha spiegato di aver parlato con la madre dopo aver sentito quelle frasi e, anche se questa aveva negato si riferissero a lei, era comunque preoccupata. “L’ho sentito con le mie orecchie, ti giuro che stavano parlando di me. Non sono fiduciosa”. Quindi, il fidanzato ritiene che la 18enne temesse per la propria vita. “Se non mi faccio sentire per due giorni allerta le forze dell’ordine”, gli avrebbe detto. Da oltre un mese non si hanno notizie di lei. Ora la procura aspetta l’estrazione del cugino Ikram Ijaz, arrestato in Francia mentre provava a raggiungere alcuni parenti in Spagna, per interrogarlo. Lui, un altro cugino e lo zio Danish Hasnain sono stati i primi indagati. Compaiono infatti nel primo video ripreso dalle telecamere vicino alla cascina di famiglia in cui con due pale, un piede di porco, un secchio con un sacco azzurro, si dirigono verso la campagna. Gli inquirenti ritengono che stavano preparando il luogo per nascondere la salma di Saman Abbas.