È ancora avvolto nel mistero il caso della sparizione di Saman Abbas, la 18enne originaria del Pakistan che ormai da un anno e mezzo risulta scomparsa da Novellara (Reggio Emilia). Com’è noto, in un’intercettazione telefonica il padre della giovane, Shabbar Abbas, ne ha confessato l’omicidio, ma del corpo della vittima non c’è ancora traccia, sebbene il lavoro degli inquirenti sia andato avanti per mesi. Nel contempo, come precisa l’ambasciata pachistana a Roma, “il Pakistan ha accettato la richiesta di estradizione nei confronti di Shabbar Abbas e sono in corso tutte le pratiche burocratiche. C’è una stretta collaborazione tra Italia e Pakistan”.



Dichiarazioni rilasciate “via citofono” all’inviata di “Quarto Grado”, la trasmissione di Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero e andata in onda nella serata di venerdì 7 ottobre 2022. Proprio il programma targato Mediaset si è domandato se il cadavere di Saman Abbas possa essere finito tra i rifiuti, poiché non si riesce a trovare da nessuna parte, neppure nel fiume e nelle serre dell’azienda presso cui prestava la propria opera la famiglia Abbas in Italia.



GIALLO SAMAN ABBAS, CORPO DELLA GIOVANE BRUCIATO A PARMA?

Alle 12.06 del 1° maggio 2021, il cassonetto ubicato di fronte all’abitazione degli Abbas è stato svuotato dal camion per la raccolta rifiuti. Potrebbe essere proprio questa, secondo la ricostruzione di “Quarto Grado”, la chiave di volta del mistero relativo al corpo di Saman Abbas, ad oggi introvabile. I fatti: Saman è morta da poche ore quando in via Cristoforo Colombo il braccio meccanico del camion svuota il cassonetto. La sera prima, a mezzanotte e dieci minuti, la telecamera di sicurezza di casa Abbas inquadra Saman accompagnata dai genitori verso le serre. Sulle spalle, la ragazza ha uno zainetto bianco, mai più ritrovato. Dodici minuti dopo, la stessa telecamera riprende Shabbar con lo zaino della figlia.



Le domande sono molteplici: che fine ha fatto, quello zaino? È stato buttato nel cassonetto? Conteneva prove del delitto? È possibile che il corpo della ragazza sia finito proprio tra i rifiuti? Di certo c’è – come confermato dalla ditta che gestisce la raccolta e lo smistamento del contenuto dei bidoni della differenziata – che il contenuto dei bidoni va direttamente all’inceneritore di Parma, dove viene bruciato. Sulla tramoggia del mezzo che raccoglie i rifiuti è installata una telecamera che mostra all’operatore il contenuto del cassonetto, ma non è dato sapersi se quel mattino una disattenzione di quest’ultimo posso avergli impedito di vedere il cadavere della giovane “entrare” nel camion…