Il caso di Saman Abbas è stato nuovamente affrontato dalla trasmissione Ore 14 che si è interrogata soprattutto su dove possa essere attualmente lo zio Danish, scappato pochi giorni dopo la sparizione della ragazza insieme al nipote, il fratello minore della giovane di origini pakistane. Un viaggio rocambolesco fino ad Imperia, dove entrambi sono stati fermati. Il ragazzo come minore non accompagnato è stato trasferito in comunità mentre lo zio, essendo maggiorenne, è stato lasciato libero e di lui da allora si sono perse completamente le tracce.



Secondo i racconti fatti agli inquirenti dal fratello di Saman, l’obiettivo sarebbe stato quello di arrivare in Svizzera. Sia lui che lo zio Danish erano senza documenti ed entrambi auspicavano di essere poi trasferiti in Pakistan. C’è stata una falla nei controlli in tutta questa storia? Nonostante la fuga da parte dei familiari di Saman, secondo il magistrato De Gioia il processo sarà comunque celebrato a carico dei cinque indagati.



Caso Saman Abbas: il parere di Roberta Bruzzone

Ad intervenire nella vicenda è stata la dottoressa Roberta Bruzzone che rispetto al caso di Saman Abbas ed al cugino attualmente in carcere ha commentato: “Io credo che il fratello della ragazza sia l’unico che ha collaborato ottenendo una certa credibilità e riscontro. Tutti gli altri, non credo che collaboreranno mai. Credo che siano più terrorizzati dai parenti in Pakistan che dalla prospettiva di affrontare l’ergastolo in Italia. Sono tutti terrorizzati”.

A detta della criminologa altri soggetti potrebbero essere a conoscenza di altri dettagli che sono accaduti, a partire dalla famosa sera in cui sarebbe stata decretata la condanna a morte nei confronti di Saman da tutto il ‘tribunale familiare’ senza alcuna possibilità di assoluzione. L’unica speranza è riuscire ad far portare i genitori e lo zio Danish in Italia, circostanza che al momento sarebbe abbastanza remota. I familiari in fuga, infatti, godrebbero di una rete di protezione all’estero molto forte.



Nuova testimonianza sul padre

Emerge inoltre una nuova visione del padre di Saman Abbas. L’uomo è sempre stato descritto come un padre amorevole, fuori controllo solo a causa dell’eccesso di alcol. Eppure stando a quanto emerso dalla testimonianza di un vicino il quale pare abbia lavorato con l’uomo, ne sarebbe emersa un’immagine del tutto differente, ovvero quella di una persona violenta e della quale tutti avevano paura.

“Conosco Danish, conosco il padre”, ha riferito il giovane vicino intervistato dal programma di Rai2, “ho lavorato con loro per tre settimane nel 2018”. Rispetto a Danish ha aggiunto: “Lui non era violento, quello violento era il padre. Era rigido anche al lavoro, aveva sempre lo sguardo cattivo, sempre arrabbiato, era aggressivo. Danish era quello tranquillo”. Il vicino ha confermato: “Sì, il padre beveva”. Il testimone non crede affatto alla ricostruzione secondo la quale il padre di Saman subiva da Danish: “Era il contrario, era lui che dava ordini a Danish, era il fratello maggiore, comandava lui tutti. Infatti era molto cattivo”.