Negli studi di Mattino 5 il primo servizio è dedicato stamane a Saman Abbas. La giovane 18enne pachistana è stata rinvenuta in un casolare abbandonato nelle campagne di Novellara e nelle scorse ore è giunta la conferma che quel cadavere appartenesse proprio alla ragazza. Anna Vagli, nota criminologa, è stata in collegamento stamane con il programma di Canale 5, e nell’occasione ha svelato le sue sensazioni circa appunto gli ultimi aggiornamenti sul caso: “Anzitutto le ultime indiscrezioni ci danno un ulteriore dato, Saman non è stata solo uccisa ma sacrificata, se verrà confermata che la frattura dell’osso ioide è avvenuta prima della fase omicidiaria significa che è stata esercitata una particolare violenza per ucciderla e questa aprirebbe ad uno scenario nuovo, che oltre allo zio Danish potrebbero essere coinvolte altre persone come i cugini, che potrebbero averla tenuta ferma”.
Quindi Anna Vagli ha continuato così sul caso Saman Abbas: “L’osso ioide in una ragazza così giovane è difficile da spezzare perchè circondato da tanta cartilagine quindi la violenza è stata forte. Fondamentali saranno anche le analisi genetiche sugli abiti di Saman che sappiamo che erano ben conservati e si andrà inoltre alla ricerca di tracce miste di dna che potrebbero dirci qualcosa”.
ANNA VAGLI: “SAMAN ABBAS? IN QUESTI DELITTI D’ONORE…”
Secondo Anna Vagli, la mente dell’omicidio di Saman Abbas è la madre, tutt’ora latitante: “C’è un dettaglio che rende il tutto più agghiacciante a mio avviso, il ruolo centrale lo ha avuto la madre e ce lo dice un dettaglio fondamentale: è stata lei a trarre in trappola Saman con tutti quei messaggi che le inviava per invitarla a rientrare dalla comunità, e tornata a casa ha azionato il piano criminale”.
Quindi ha concluso: “In questi delitti che vengono definiti d’onore ma che di onorabile hanno ben poco, sono spesso le donne ad essere portatrici dei dettami religiosi e culturali, spesso non tollerano che le figlie si sottraggano a ciò che loro hanno subito. C’è un segnale che lo conferma, le immagini a Malpensa: la mamma accenna un sorriso di compiacimento e appagamento, i genitori hanno lasciato il paese solo dopo essersi accertati che la figlia fosse morta. Hanno avuto molte occasioni di cambiare idea come ci mostrano le immagini dell’azienda agricola, eppure non l’hanno fatto”.