Saqib Ayub, il fidanzato di Saman Abbas, ha parlato ai microfoni del “Corriere della Sera” per la prima volta dopo il ritrovamento di resti umani sepolti in un casolare ubicato a poche centinaia di metri dall’abitazione un tempo occupata dalla famiglia della 18enne pachistana, scomparsa alla fine di aprile 2021. Non vi è ancora la certezza scientifica che appartengano alla giovane, ma i dubbi ormai sono realmente pochi, complici anche le parole del padre di Saman, Shabbar Abbas, intercettato telefonicamente mentre “confessava” l’omicidio di sua figlia.



Ricordando la sua Saman, il fidanzato Saqib ha asserito: “Dentro di me sapevo da tempo che era morta e mi era rimasta una sola speranza, sempre che questa parola ora possa avere un senso… La speranza che fossero almeno trovati i suoi resti, per poterle dire addio in maniera dignitosa. Il 23enne si trova attualmente sotto la protezione delle forze dell’ordine, dal momento che Shabbar aveva minacciato i suoi genitori in Pakistan, presentandosi a casa loro affiancato da persone munite di kalashnikov: “Se vostro figlio continuerà a vedere Saman, vi ammazzo tutti”, disse loro.



SAQIB AYUB, FIDANZATO DI SAMAN ABBAS: “L’HO SOGNATA IN UNA STANZA, MI CHIEDEVA AIUTO”

Saqib Ayub e Saman Abbas si erano conosciuti su TikTok nell’agosto 2020. Dopo qualche telefonata, c’erano stati i primi incontri “di nascosto” a Bologna, poi in primavera, a Roma, avevano addirittura scelto gli abiti per il loro matrimonio. Un sogno infranto dall’ormai probabilissimo omicidio di Saman: “Sino a due mesi fa andavo avanti come i parenti delle persone scomparse, nella speranza – ha riferito il ragazzo –. Speravo che lei fosse viva, magari in Pakistan, unita ad un altro uomo contro la sua volontà, ma viva… Ho sognato Saman tante volte: era in una stanza e mi chiedeva aiuto. Quando due mesi fa ho letto le parole pronunciate dal padre Shabbar in un’intercettazione , la speranza di poterla trovare ancora in vita è svanita”.



Il fidanzato di Saman Abbas, al “Corriere della Sera”, ha aggiunto: “Se i resti in quel sacco nero sono quelli di Saman, vuol dire che finalmente ci sarà una tomba sulla quale potrò andare a pregare per lei…”. L’avvocato Claudio Falleti, che lo assiste, ha chiosato: “Aspetteremo gli esami scientifici e poi sarà tutto più chiaro. Il mio pensiero, ma è solo un’ipotesi logica, è che sia stato il padre in Pakistan a indicare il luogo”.