E’ trascorso oltre un anno dalla scomparsa di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane e che da tempo viveva con la sua famiglia a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Del caso tornerà a parlarne questa sera la trasmissione Quarto Grado, con le ultimissime novità. Dopo le numerose ricerche andate a vuoto, le indagini e le estradizioni, come annuncia il Corriere della Sera inizierà a breve il processo che cercherà di fare luce su quanto accaduto alla 18enne. L’udienza preliminare è fissata al prossimo 17 maggio quando il giudice del tribunale di Reggio Emilia, Dario De Luca, deciderà se accogliere o meno le richieste della procura e se mandare a processo i genitori, lo zio e i due cugini di Saman Abbas, indagati per concorso in sequestro, omicidio e soppressione di cadavere.



Ormai da tempo, infatti, si fa fatica ad immaginare che Saman Abbas possa essere ormai viva. Secondo l’accusa l’omicidio della ragazza sarebbe stato organizzato e realizzato tra la notte del 30 aprile ed il primo maggio 2021 a distanza di qualche mese dalla denuncia che Saman aveva fatto a carico dei suoi familiari che volevano obbligarla ad un matrimonio combinato con un parente in Pakistan. In occasione dell’udienza preliminare, inoltre, le difese faranno le loro prime “mosse” sebbene le accuse sarebbero da potenziale ergastolo e non si potrebbe neppure avanzare la richiesta di rito abbreviato.



Saman Abbas, si va verso processo per omicidio

Due degli indagati per l’omicidio di Saman Abbas risultano ad oggi ancora latitanti. Si tratta nel dettaglio del padre e della madre della 18enne di cui si sono perse per sempre le tracce. Le indagini presero il via pochi giorni dopo la sparizione di Saman e tra burocrazia, ricerche all’estero ed estradizioni hanno impiegato pochissimo tempo. Tuttavia, la promessa di collaborazione da parte delle autorità pakistane in Italia sarebbe rimasta solo una promessa a parole.

La sua stessa famiglia aveva inizialmente rassicurato sul destino della ragazza asserendo che si trovasse in Belgio ma ormai ogni speranza è da tempo caduta nel vuoto. Lo stesso titolare dell’azienda agricola ha commentato: “Fino a quelle immagini, nutrivamo ancora qualche speranza che fosse viva. Ma adesso…”. La procura di Reggio sarebbe certa della responsabilità dei genitori attualmente in Pakistan ed ha chiesto che vengano processati. Gli inquirenti hanno parlato di totale mancanza di collaborazione con il paese straniero che non avrebbe mai risposto alle due rogatorie con le quali si chiede il loro arresto. Ed anche il sindaco di Novellara ha parlato di “un silenzio che dura da mesi da parte delle autorità pakistane in Italia”.