Rinviato il rilascio su cauzione del padre di Saman Abbas
Nuova svolta nel processo attorno alla morte di Saman Abbas, avvenuta il 30 aprile del 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Sul banco degli imputati dovrebbero comparire il padre della ragazza, Shabbar Abbas, la madre Nazia Shaeen, lo zio e due cugini di Saman. La madre e il padre, dopo l’omicidio sono tornati in segreto in Pakistan, facendo attivare le forze dell’oridine pakistane che fino a questo momento avrebbero trovato solamente il padre, mentre Nazia rimane latitante.
Il giudice di Islamabad, che dovrebbe decidere per l’estradizione di Shabbar affinché venga processato in Italia, questa mattina ha rimandato la decisione sul rilascio sotto cauzione dell’uomo. Inoltre, avrebbe anche rimandato la scelta di concedere o meno l’inutilizzabilità delle prove nel fascicolo che l’Italia ha prodotto sull’omicidio. Tutto verrà deciso, però, entro il 31 gennaio a quanto riportano la maggior parte dei quotidiani italiani, mentre concretamente il processo per la morte di Saman Abbas ha subito, fin’ora, ben 8 rinvii. La richiesta del rilascio su cauzione del padre di Saman e dell’inutilizzabilità delle prove erano state avanzata dall’avvocato di Shabbar, che aveva alluso, in merito alle prove, che non si trattasse della documentazione originale ma di copie, non valide per un processo formale.
Saman Abbas: il processo infinito rinviato dal 15 novembre
La morte di Saman Abbas è avvenuta il 30 aprile 2021, in circostanze che subito apparivano misteriose ma che, presto, hanno condotto gli inquirenti a scoprire l’amara verità. La ragazza, che aveva 18 anni, è stata uccisa freddamente dai genitori, dallo zio e dai cugini in seguito ad un suo rifiuto di contrarre un matrimonio forzato in Pakistan. Era scappata di casa, ma poi attirata in trappola è stata freddata dai suoi stessi familiari.
Da quel momento è scattata la caccia all’uomo per trovare i parenti di Saman Abbas, che erano in parte scappati in Pakistan. Sarebbero, madre esclusa, stati tutti consegnati alle autorità, mentre sembra che il processo in Pakistan stia tardando, talvolta per motivi che appaiono inaccettabili. Dopo l’arresto del padre di Saman Abbas, avvenuto il 15 novembre, l’uomo è comparso ben 8 volte in tribunale, sentendosi rinviato il giudizio tutte e otto, ogni volta per una motivazione diversa (l’ultima appena 2 giorni fa, per l’assenza del Pubblico Ministero). In Italia, invece, il processo dovrebbe iniziare il 10 febbraio davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia, nella speranza che nel frattempo il padre di Saman Abbas venga estradato e la madre trovata.