Saman Abbas, le nuove immagini sulle ultime ore di vita

Il giallo di Saman Abbas torna centrale nella corso della nuova puntata di Quarto Grado in programma per oggi, 20 maggio 2022. Si parte dall’ultima novità che riguarda il rinvio a giudizio di tutti i familiari indagati e accusati dell’omicidio della 18enne Saman Abbasscomparsa da Novellara (Reggio Emilia). Nel dettaglio andranno a processo Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, rispettivamente padre e madre della ragazza, lo zio Danish Hasnain ed i due cugini.



Sempre Quarto Grado aveva posto l’accento sulle 120 ore di immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza dell’azienda agricola dove lavoravano i membri della famiglia della vittima, con un occhio di riguardo ai frame delle ultime 48 ore di vita della ragazza. Le nuove immagini renderebbero ancora più inquietante il piano diabolico della sua famiglia.



Tra gli elementi emblematici, si segnala il passaggio del quad guidato dal fratello di Saman Abbas. Sin dall’inizio le ricerche della 18enne si erano concentrate sugli 80 ettari di terreno dell’azienda agricola dove i suoi familiari lavoravano, ma il corpo di Saman Abbas non è mai trapelato. Le nuove immagini trasmesse ion esclusiva proprio da Quarto Grado hanno acceso nuove ipotesi presso gli investigatori, secondo i quali proprio quel mezzo potrebbe essere stato impiegato per spostare il corpo della 18enne. Un’ipotesi alimentata ulteriormente da un altro elemento forte: quel mezzo sarebbe scomparso dai radar delle telecamere dei giorni seguenti alla scomparsa di Saman Abbas.



Processo a famiglia Saman Abbas, parla l’avvocato dei genitori latitanti

Il vero giallo dietro il caso di Saman Abbas, ad oggi, resta proprio il mancato ritrovamento del cadavere della ragazza. E’ possibile che sia davvero stato portato lontano dall’area in cui abitava la sua famiglia? O si trova ancora sotto qualche serra? Indubbiamente la collaborazione delle persone chiamate a difendersi a processo – nonostante i due genitori siano ancora latitanti – potrebbe rivelarsi fondamentale sotto questo punto di vista.

A proposito dei genitori di Saman Abbas, il loro difensore, l’avvocato Simone Servillo, dopo la notizia del loro rinvio a giudizio aveva commentato: “Trovo sconcertante che non ci si sia impegnati fino in fondo per fare le notifiche come Dio comanda. Vi è certezza che si trovino nel villaggio di origine in Pakistan”. A suo dire ci sarebbe stata la collaborazione da parte del paese straniero, “tanto è vero che vi è contezza da parte degli inquirenti del luogo dove probabilmente si trovano i miei assistiti”. Servillo, come riferisce SkyTg24 ha ancora aggiunto: “tanto è vero che vi è contezza da parte degli inquirenti del luogo dove probabilmente si trovano i miei assistiti”. Un commento giunto dopo che il giudice ha rigettato la sua richiesta che venisse dichiarata la nullità del decreto di latitanza “fondata sull’evidente mancata conoscenza concreta del procedimento”.