Proseguono le indagini riguardanti la morte della povera Saman Abbas, la giovane 18enne pakistana trovata senza vita negli scorsi giorni presso un casolare abbandonato nelle campagne di Novellara. In collegamento da Trento vi era la dottoressa avvocato Humera Khan, esperta di legge in Pakistan: “Il delitto d’onore in Pakistan è punito ai sensi dell’articolo 311 il quale prevede che il delitto consumato in nome o con preteste dell’onore è punito con carcere a vita e la pena non può essere inferiore ai dieci anni, e il carcere a vita in Pakistan equivale a 25 anni”.
Il padre di Saman Abbas, ricordiamo arrestato in patria, è tutt’ora detenuto ma il processo è stato recentemente rinviato a gennaio: “Da quanto ne so io la vicenda in Pakistan non ha avuto un’eco così come in Italia e posso supporre per il fatto che in Pakistan i delitti d’onore sono molto comuni, ogni anno si stima che centinaia di migliaia di donne vengano uccise con il pretesto dell’onore, e per questo non è una notizia eccezionale che deve essere messa in risalto”
SAMAN ABBAS: L’IRA DEL PADRE SHABBAR E IL TRANELLO DELLA MAMMA…
“Guardi – ha poi aggiunto l’avvocato – io non ho la conoscenza degli atti del processo quindi non posso dire se alla fine verrà estradato”, anche se comunque la stessa avvocatessa al telefono con Quarto Grado ha spiegato che il rinvio dell’udienza al 10 gennaio è comunque un segnale di incertezza quanto meno. Nel corso del programma di Rete Quattro, ci si è soffermati anche sulla madre di Saman, altra figura controversa il cui ruolo non è chiaro nella vicenda, e che al momento risulta essere irreperibile.
Durante una videochiamata, spiega il talk di Nuzzi, la madre di Saman avrebbe fatto finta di accettare la relazione fra Saman Abbas e il suo fidanzato… ma era tutta una trappola. Infine sono state mostrate in esclusiva le immagini di Shabbar Abbas, il papà della giovane vittima, mentre esplode di ira e di rabbia in tribunale, nei confronti delle telecamere che lo riprendono: “Vai all’inferno!”.