Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, è ancora un “fantasma” che sfugge alla giustizia italiana un anno e mezzo dopo la sparizione della giovane a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. E l’ombra di una cappa di protezione in Pakistan si fa sempre più ingombrante. Nazia Shaheen è l’unica latitante dopo l’arresto dei quattro coindagati per l’omicidio della figlia (Danish Hasnain, zio della 18enne scomparsa, i cugini della vittima, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, e il padre della stessa, Shabbar Abbas, marito di Nazia Shaheen fermato pochi giorni fa in patria e ora al centro di un iter di estradizione dall’esito incerto).
La madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen, sarebbe riuscita a restare a piede libero perché, secondo quanto filtrato negli ultimi giorni a seguito dell’arresto di suo marito, proprio l’attenzione addensatasi intorno al provvedimento a carico dell’uomo avrebbe “distratto” le autorità permettendole di spostarsi in un luogo più sicuro e continuare la sua vita nonostante le pesantissime accuse pendenti in Italia in merito al sequestro e all’assassinio della figlia Saman Abbas. Il padre della 18enne, interrogato davanti a un giudice a Islamabad, avrebbe tentato di diluire i tempi che potrebbero separarlo dall’estradizione sostenendo che la ragazza “è viva”. Una versione che presto potrebbe trovare la smentita ufficiale dall’esame del Dna sul cadavere che si ipotizza essere di Saman Abbas. Il corpo, dissotterrato poche ore fa dopo un delicatissimo lavoro di recupero da parte degli inquirenti, è stato ritrovato a circa 700 metri dalla loro casa di Novellara, seppellito in una buca scavata a quasi due metri di profondità tra i detriti di un casolare abbandonato. sarebbe sostanzialmente integro e potrebbe fornire risposte decisive su molti degli interrogativi ancora aperti sulla morte di Saman Abbas e sul ruolo dei parenti (chiamati a giudizio dal prossimo 10 febbraio in Italia).
Dov’è la madre di Saman Abbas? L’ipotesi: così Nazia Shaheen spera di farla franca
Nel giallo di Saman Abbas, dopo l’arresto di quattro dei cinque familiari sospettati di un coinvolgimento nel presunto omicidio, resta centrale un interrogativo: dov’è la madre, Nazia Shaheen? La donna è l’unica ancora latitante dopo che il marito, Shabbar Abbas, è stato fermato in Pakistan. Ma anche sulle sorti giudiziarie dell’uomo ci sono dubbi: l’iter di estreadizione potrebbe non concludersi e, se in patria riuscisse a lenire la sua posizione, potrebbe non arrivare mai al processo che si aprirà a febbraio in Italia e che vedrà certamente alla sbarra i tre parenti con loro imputati, zio e due cugini di Saman Abbas tutti arrestati e già estradati in Italia.
Nazia Shaheen vive la sua latitanza da quando, all’indomani della scomparsa della figlia Saman Abbas (il 1° maggio 2021), era partita alla volta del Pakistan con suo marito e di lei si sono perse le tracce. Secondo alcune indiscrezioni, Shabbar Abbas potrebbe essersi fatto catturare in patria per consentire almeno alla moglie di farla franca guadagnando tempo per trovare un rifugio più sicuro all’ombra della legge. Il tutto mentre a Novellara proseguono i rilievi nel casolare diroccato in cui è stato trovato un cadavere che forse appartiene proprio a Saman. Al momento alcuni elementi (come gli indumenti indossati e la localizzazione, in un edificio pericolante a circa 700 metri da casa) fanno pensare che si tratti della 18enne, ma soltanto l’esame del Dna, la “prova regina”, potra tradurre questa ipotesi in certezza e confermare l’identificazione.