Una svolta nel caso di Saman Abbas arriva dal carcere in cui è rinchiuso lo zio Danish. L’uomo, come rivelato da Quarto Grado, avrebbe infatti ammesso ai compagni di cella di essere stato l’esecutore materiale del delitto. Una versione differente da quella rilasciata in via ufficiale, dato che ha sempre sostenuto di essere arrivato sul luogo soltanto quando la diciottenne era già morta e di avere aiutato i genitori a occultare il suo corpo. In particolare, afferma che sia stata la madre ad assassinare la vittima.
Le dichiarazioni dei due detenuti che vivono in cella con Danish Hasnain sono state raccolte in due verbali il 5 e il 6 settembre. La Procura di Reggio Emilia ora chiederà alla Corte che gli uomini siano ammessi a testimoniare in modo che la loro versione entri fattivamente nel procedimento. L’avvocato dell’imputato, Ligorio Cataliotti, tuttavia, non ritiene che ciò possa cambiare le sorti della vicenda. “Ho letto le deposizioni e ho visto i video. Non posso entrare nel merito, ma assicuro che nell’economia del processo sposteranno lo 0,0%. È una prova totalmente inconsistente rispetto alla dinamica del fatto da provarsi”, ha affermato.
Saman Abbas, lo zio Danish ammette ai compagni di cella: “L’ho uccisa io”. Si attende l’esito degli esami autoptici
In attesa di comprendere come le testimonianze dei compagni di cella dello zio Danish potranno influire sul processo per l’omicidio di Saman Abbas, si aspettano anche i risultati di alcuni esami autoptici effettuati sul corpo della diciottenne. La speranza è che essi possano dare informazioni in più sull’identità dell’esecutore materiale del delitto. I primi esiti infatti hanno rivelato che la vittima è morta a causa della rottura dell’osso del collo, avvenuta per uno strangolamento con “forza notevole”. Non è possibile, tuttavia, stabilire con certezza se sia stato un uomo oppure una donna.
Nelle prossime settimane però arriverà l’esito dell’esame del Dna effettuato sulle tracce ritrovare sotto le unghie della vittima. Anche in questo caso non sarà semplice interpretare i risultati, ma si potrà riflettere sulla quantità del materiale per capire se si è difesa e contro chi.