Le ricerche del corpo di Saman Abbas, la 18enne Pakistana scomparsa da oltre un mese da Novellara proseguono senza sosta. In attesa del nuovo appuntamento di Chi l’ha visto in programma per questa sera e che tenterà di fare luce sul giallo, venerdì mattina è attesa anche l’azione delle unità cinofile della Detection Dogs Ticino che si affiancheranno a quelle del nucleo cinofilo dei carabinieri. E’ quanto annunciato da Il Resto del Carlino dopo il lungo lavoro preparatorio dei giorni scorsi sul terreno oggetto di ricerca del corpo di Saman attraverso i carotaggi. Nel dettaglio, l’associazione che si occupa della formazione dei cani per la ricerca di sostanze impiegherà sette esemplari di razze diverse addestrati esclusivamente per percepire tracce ematiche e resti umani. Verrà così coperta tutta l’area dell’azienda ed anche alcune serre a ridosso del casolare dove finora si sono concentrate le ricerche.



Nelle passate ore un escavatore era intervenuto in un punto dove c’era terra umida e smossa e questo aveva portato a credere che fosse stato finalmente individuato il corpo della 18enne, secondo le ipotesi investigative uccisa dai familiari per essersi opposta ad un matrimonio combinato. Tuttavia si era trattato solo di un falso allarme. Probabilmente si trattava di una vecchia falda ma nulla viene lasciato al caso, come confermato anche dal tenente colonnello Luigi Regni che ha commentato: “desideriamo trovare assolutamente il corpo di questa giovane vittima di una grande tragedia”.



SAMAN ABBAS, LE DIRETTIVE AL FRATELLO 16ENNE

Quello a scapito di Saman Abbas sembra essere un piano drammatico ordito ai suoi danni da una cerchia familiare allargata. Come riferisce il quotidiano Il Resto del Carlino, una parente in Francia aveva suggerito al fratello 16enne: “Se qualcuno chiede dove sono i genitori, devi dire che la mamma è troppo malata e con tuo padre è partita per il Pakistan. Non è successo nulla, non devi dire nulla. Tu, Kami e lo zio dovete dire a tutti la stessa cosa”. Kami, secondo gli inquirenti, sarebbe uno dei cugini indagati, Ikram Ijaz, mentre lo zio probabilmente è Danish Hasnain, ovvero colui che, secondo il ragazzino, avrebbe ucciso la sorella ed attualmente ancora ricercato. La donna in Francia ed un’altra con utenza cellulare inglese avrebbero impartito le stesse direttive al 16enne. Per le due è stato emesso dalla Procura reggiana un ordine europeo di indagine. Anche la seconda donna avrebbe usato la stessa scusa ed impartito la medesima direttiva: “Stammi bene, Mau, Kami e anche lo zio. Spiega a loro questa cosa, ho mandato il messaggio anche allo zio e non ha risposto. Spiega questa cosa, che la polizia ha portato via, non devi dire niente di più. Mamma stava male e il papà l’ha portata in Pakistan. Devi dire questa cosa ok? Non devi dire nient’altro. Qualsiasi persona ti chiede qualcosa figlio mio non devi dire niente. Anche nella tua testa dev’essere così, che è andata via com’era andata via prima”.



Adesso la procura intende scandagliare il cellulare del cugino in carcere, il quale si è dichiarato estraneo ai fatti e per questo oggi sarà nominato un consulente tecnico che si occuperà della verifica. Intanto Jahuar Saleem, ambasciatore del Pakistan in Italia, tramite l’Ansa ha lanciato un appello alla famiglia di Saman affinché si faccia avanti.