Sono state sospese le ricerche di Saman Abbas, andate avanti incessantemente per un numero di giorni pari a 67 presso l’area che circoscrive l’azienda agricola di Novellara, piccolo Comune di Reggio Emilia in cui risiedeva la famiglia della diciottenne originaria del Pakistan, la quale, secondo la tesi della Procura, sarebbe stata uccisa dai suoi parenti in seguito al rifiuto di un matrimonio combinato con un cugino più grande di lei. Saman, com’è noto, era invece innamorata di Saqib, suo connazionale che aveva incontrato l’ultima volta a metà aprile a Roma e con cui aveva addirittura già pianificato le nozze, provando i vestiti da indossare in occasione della cerimonia.
Per coronare il suo sogno sentimentale, la giovane aveva però bisogno di recuperare i propri documenti, che erano invece in possesso dei suoi familiari. Decise così di tornare a casa per riprenderseli, ma i genitori si rifiutarono di consegnarglieli. La situazione degenerò, con Saman che, poche ore prima di sparire, ricevette anche uno schiaffo in pieno volto da parte di un suo parente, che la ragazza immortalò in una triste fotografia poi inviata proprio a Saqib.
SAMAN ABBAS: SOSPESE DOPO OLTRE DUE MESI LE RICERCHE A NOVELLARA
Saman Abbas, dunque, non sarà più cercata, almeno per il momento, nella zona di Novellara, dopo oltre due mesi di tentativi prolungati che, purtroppo (o per fortuna, nella remota e poco plausibile ipotesi che la giovane possa essere ancora viva, come sostiene il suo fidanzato), non hanno condotto al ritrovamento del suo corpo.
In quest’attività di ricerca tra le serre dell’azienda agricola della località emiliana sono stati impiegati cinquecento uomini dell’Arma dei Carabinieri, oltre alle unità cinofile (talvolta giunte anche da Paesi esteri, ndr), vigili del fuoco con natanti, polizia provinciale e addirittura geo scanner in alta definizione, elettromagnetometri, droni, analisi satellitari e telecamere. Nonostante lo stop all’attività sul campo, non subiranno battute d’arresto di alcun tipo le indagini tese al ritrovamento del cadavere e della cattura dei familiari latitanti di Saman Abbas (i suoi genitori sono tornati in Pakistan a inizio maggio).