La svolta sulle indagini per la scomparsa di Saman Abbas da Novellara arrivano grazie al Resto del Carlino che è riuscito ad intervistare telefonicamente il padre della 18enne sfuggita alle nozze forzate volute dalla famiglia islamica pakistana: «macché uccisa, mia figlia è viva, l’ho sentita l’altroieri, è in Belgio».



A spiegarlo è Shabbar Abbas, il padre di Saman, che si fa vivo circa un mese dopo la sparizione misteriosa della figlia dalla provincia di Reggio Emilia: mentre la procura ha indagato 5 persone al momento – il padre stesso, la madre, uno zio e due cugini – gli inquirenti non tendono ancora a credere alla versione fornita dal papà che si è dimostrato sì disponibile a parlare con i giornalisti ma fornendo elementi spesso confusi (anche se probabilmente per la difficoltà della lingua). «Mia figlia sta bene, l’ho sentita l’altroieri. E’ in Belgio», nega che abbia un cellulare con sé visto che afferma di averla sentita «su Instagram. Se volete provo a dire a lei di chiamarvi. Ma non so». Il prossimo 10 giugno Shabbar annuncia il ritorno in Italia, pronto a collaborare con i carabinieri dopo le indagini a suo carico (accusato di omicidio e occultamento di cadavere): «Anche lei è preoccupata. Quando l’ho sentita, pure lei aveva visto le notizie su Facebook. E le ho detto di tornare in Italia per raccontare tutto». In Belgio ci era già andata nel 2020 per scappare dal matrimoni combinato, ma non è da un parente che si sarebbe rifugiata (almeno secondo il padre), «E’ un ragazzo che sta a Bruxelles» spiega senza però fornire alcun contatto o nome. Nel frattempo ieri il cugino di Saman Abbas, Ikram Ijaz (uno dei due indagati) è stato arrestato a Nimes in Francia mentre stava fuggendo dall’Italia.



5 INDAGATI PER LA SCOMPARSA

Tiene ancora tutti con il fiato sospeso la vicenda della scomparsa di Saman Abbas, ragazza diciottenne di origini pakistane della quale non si hanno più notizie da aprile a Reggio Emilia. La novità di queste ultime ore risiede nell’aumento del numero di indagati che passano da tre a cinque; infatti, ai genitori della giovane e allo zio di quest’ultima, si sono aggiunti due cugini. Gli inquirenti hanno infatti comunicato che essi sarebbero coinvolti attivamente nella sparizione di Saman, poiché le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona li avrebbero immortalati la sera precedente mentre uscivano da un capannone con attrezzi da lavoro, eventualmente utili alla preparazione di una buca.



Intanto, come riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, la comunità del Pakistan in Italia si è resa disponibile a contribuire alle indagini e a collaborare con le autorità italiane, come affermato dal rappresentante del sodalizio, Ahmad Ejaz, il quale si è detto fiducioso che Saman possa essere ritrovata grazie all’operato incessante che gli investigatori stanno effettuando in queste giornate.

SAMAN ABBAS: UCCISA PER AVERE RIFIUTATO UN MATRIMONIO COMBINATO?

Saman Abbas non è ancora stata rintracciata e cresce il timore che possa essere stata uccisa in seguito al rifiuto di un matrimonio combinato con un cugino. A tal proposito, sempre ai microfoni di Adnkronos, Ejaz ha speso parole forti, condannando la pratica barbara del matrimonio combinato forzato, che “non rientra nella tradizione del Pakistan, né dell’Islam”, ma, semmai, “nella cultura di una singola persona o di un villaggio. Non si deve generalizzare”. Ejaz ha sottolineato inoltre che il primo ministro del Pakistan, Imran Khan, sta cercando di aumentare i diritti delle donne e ha permesso al Paese di compiere passi avanti verso la loro emancipazione, nonostante le difficoltà legate al fondamentalismo e ai talebani. In questo momento preciso, la comunità pakistana presente in Italia sta faticando a emanciparsi, ma partecipa allo sviluppo economico e promuove i rapporti fra il loro Stato d’origine e il Belpaese. “Alcuni di noi sono tornati in Pakistan dove hanno aperto pizzerie, ristoranti italiani”, ha concluso.