Shabbar Abbas, il padre di Saman Abbas, accusa il fidanzato della figlia, Saqib Ayub, di essere l’assassino. Inizialmente l’uomo, attraverso il suo avvocato Akhtar Mahmood, ha sostenuto che la diciannovenne è viva e che il cadavere rinvenuto a Novellara, nei pressi della loro abitazione, non sarebbe il suo. Successivamente, nel corso dell’ultima udienza in Pakistan, avrebbe cambiato versione, puntando il dito contro il ragazzo che la vittima avrebbe voluto sposare.



Saqib Ayub mi ha detto: ‘Ti porto Saman viva o morta in Pakistan (dove i genitori sono fuggiti dopo l’omicidio e dove la diciannovenne avrebbe dovuto sposare un cugino molto più grande di lei, ndr) in cambio di 20 mila euro’”, questa come riportato da Quarto Grado la sua versione raccontata ai giudici.  Inoltre, avrebbe aggiunto che i primi 12 mila euro dell’accordo sarebbero stati consegnati ai familiari del ragazzo in Pakistan tra dicembre del 2020 e gennaio del 2021. Le prove del versamento di denaro sarebbero proprio all’interno del cellulare del giovane. Una ricostruzione del tutto priva di fondamento secondo le autorità italiane che hanno approfondito il caso.



Saman Abbas, Shabbar accusa fidanzato: “Pagato per ucciderla”. La replica dell’avvocato

A replicare alle dichiarazioni rilasciate in aula in Pakistan da Shabbar Abbas, il padre di Saman Abbas, è stato in studio a Quarto Grado Claudio Falletti, l’avvocato di Saqib Ayub, il fidanzato della vittima. “Il padre di Saman è l’erede di Agatha Christie, sta scrivendo un romanzo parallelo pieno di idiozie. È una querela e una calunnia. Sono parole di una pesantezza incredibile, parla di soldi e addirittura di prove nel cellulare. La Procura ha sviscerato ogni dispositivo informatico esistente, mentre lui, dall’altra parte del mondo, punta il dito contro di Saqib”.



È per questo motivo che l’avvocato chiede che le autorità italiane provvedano immediatamente al rimpatrio di Shabbar Abbas e della moglie, attualmente ricercata. “Siamo ancora al punto di partenza. Ho fatto tre istanze per riportarli in Italia, ma finora c’è solo silenzio. Chiediamo con degli strumenti riconosciuti dalla legge che vengano in Italia, ma non lo fanno. La moglie di Danish invece si trova già in Italia”.