A indicare agli inquirenti il casolare diroccato a Novellara nel quale sono stati rinvenuti resti umani che apparterrebbero a Saman Abbas sarebbe stato Danish Hasnain, lo zio della giovane. L’uomo, arrestato a Parigi il 22 settembre 2021, anche dopo l’estradizione in Italia ha sempre negato ogni coinvolgimento nell’omicidio della giovane: “Sono stato incastrato dalle parole del fratellino di Saman per una storia di eredità, ma io non c’entro niente con la scomparsa”, aveva asserito durante l’interrogatorio col gip Luigi Ramponi.



Stando però a quanto riferito dal “Corriere della Sera”, che a sua volta cita la trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado”, venerdì pomeriggio “Hasnain ‘per alleggerire la sua posizione’ è stato prelevato dalla polizia penitenziaria che dal carcere di Reggio Emilia lo ha portato al casolare di Novellara, peraltro già ispezionato mesi fa. Qui ha indicato ai carabinieri dove scavare. Sebbene questa circostanza sia stata confermata da fonti giudiziarie, gli avvocati Luigi Scarcella e Noris Bucchi che difendono il pachistano preferiscono non commentare”.



SAMAN ABBAS, ZIO DANISH HASNAIN AVREBBE INDICATO DOVE SCAVARE: PER ESUMAZIONE SERVIRANNO GIORNI

Stando a quanto emerso, i resti umani che sarebbero di Saman Abbas si troverebbero a un paio di metri di profondità, avvolti in un sacco nero. Il “Corriere della Sera” sottolinea che “per l’esumazione e l’esame del Dna servirà una richiesta di incidente probatorio urgente alla Corte di Assise, dato che il processo è già fissato per febbraio. Saranno dunque i giudici a nominare un perito per iniziare procedura e rilievi. I tempi potrebbero allungarsi ancora, dal momento che gli atti dovranno essere notificati in Pakistan ad Abbas, non più latitante, mentre l’unica ricercata rimane la moglie”.



Intanto, in occasione dell’omelia della Santa Messa celebrata a Novellara, don Giordano Goccini ha detto che “non ci basta l’alibi della diversità culturale, nel nome della quale sarebbe stato compiuto tutto questo. Per il nostro paese è una ferita aperta. Gli ha fatto eco – riferisce ancora il CorSera -, Hasnain Abbas Bhatti, portavoce della comunità pachistana: “Preghiamo spesso per Saman e stiamo facendo numerosi incontri per far capire il ruolo fondamentale della donna nell’Islam”.