Durante la diretta di Chi l’ha visto, in onda su Rai 3, è stata presentata la ricostruzione della deposizione di Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas, colui che ha indicato il luogo di sepoltura della ragazza. “Io non ho ucciso Saman”, ha detto, “e non voglio una condanna. Il 30 aprile 2021, Shabbar (il padre di Saman, ndr.) dopo tanto tempo che non ci parlavamo mi ha chiamato al telefono, subito non ho risposto perché pensavo fosse ubriaco e che voleva litigare dopo tante chiamate ho spento il cellulare e mi sono messo a dormire”.
“Mentre dormivo sono arrivati nella mia camera da letto i parenti della moglie di Shabbar”, ha continuato a raccontare Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, “mi hanno svegliato per dirmi che era successo qualche casino a casa di Shabbar, qualcuno morto, senza dire chi. Siamo partiti a piedi e quando eravamo quasi arrivati mi hanno anticipato, siamo andati nella serra e c’era il cadavere di Saman. L’ho preso in braccio e le ho baciato la fronte, volevo recarmi a casa di Shabbar con il cadavere in braccio, ma mi hanno fermato perché c’erano le telecamere e dicevano che era stata ammazzata da Nazia“, ha continuato Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, parlando della madre della giovane vittima. “Non era vero, era un modo per difendere la nostra cultura. Preciso che i cugini di Saman prendevano il corpo e lo trasportavano a piedi verso il luogo di sepoltura, cioè una casa abbandonata dove c’era già la pala per il buco. I cugini mi chiedevano di scavare un po’, ma non riuscivo perché stavo piangendo per il dispiacere. Mi sono allontanato perché non riuscivo a guardare”. (Agg. di Lorenzo Drigo)
Cosa c’entra Danish Hasnain con Saman Abbas
“Non ho ucciso io Saman Abbas”: sarebbero state queste le parole pronunciate da Danish Hasnain, zio della 18enne originaria del Pakistan scomparsa a Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile 2021 e il cui corpo privo di vita è stato ritrovato sepolto in un casolare nelle scorse settimane. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa nazionale “ANSA”, secondo cui Hasnain avrebbe ammesso di avere accompagnato i due cugini della ragazza, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, a seppellirne il cadavere, ma quando la giovane era già deceduta.
Secondo quanto si apprende, zio Danish, che il 18 novembre 2022 indicò il punto esatto in cui scavare per consentire agli inquirenti di trovare Saman Abbas, due giorni prima avrebbe domandato di interloquire con la polizia penitenziaria del carcere di Reggio Emilia. L’uomo avrebbe asserito: “Voglio dirvi che io non ho ucciso Saman e per questo io non voglio avere la condanna che spetta invece a colui che l’ha fatto”. In base a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri e della Procura, Hasnain è considerato l’esecutore materiale dell’omicidio della nipote, ma la sua versione dei fatti differirebbe dalle ricostruzioni effettuate.
SAMAN ABBAS, LA VERSIONE DI ZIO DANISH: “HO SOLO ACCOMPAGNATO I SUOI CUGINI A SEPPELLIRLA”
Stando al suo racconto, la sera del 30 aprile 2021 Danish Hasnain sarebbe stato contattato da Shabbar Abbas, il padre di Saman, ma non gli avrebbe risposto. Successivamente, mentre dormiva, sarebbe stato raggiunto dai cugini e li avrebbe seguiti verso la dimora degli Abbas. Lì, in terra, fra le serre a lungo ispezionate dagli investigatori, avrebbe visto il cadavere della ragazza e i cugini avrebbero indicato in Nazia Shaheen, madre di Saman, la responsabile di quel delitto.
Zio Danish, però, ritiene che su questo punto abbiano mentito e che non sia lei l’esecutrice materiale. Dopodiché, il corpo di Saman Abbas sarebbe stato trasportato da Danish Hasnain e dai cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz nel casale diroccato in strada Reatino, dove c’era una pala già pronta per scavare. Nel frattempo, a Islamabad si è svolta una breve udienza per Shabbar Abbas, accusato dell’omicidio della figlia Saman: il giudice ha rinviato il procedimento al 7 febbraio e la richiesta di libertà provvisoria su cauzione dell’uomo sarà esaminata nel corso della prossima udienza.