Lo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain, era in contatto con il cugino Nomanulaq Nomanulaq, ancora latitante. La scoperta, come spiega il quotidiano Il Resto del Carlino, sarebbe avvenuta ad opera del nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio, guidati dal maggiore Maurizio Pallante. Questo sarebbe anche il motivo per il quale si è deciso di organizzare la trasferta in Francia. Con l’arresto di Danish il caso ha subito inevitabilmente una accelerata importante.



Proprio grazie all’analisi dei falsi profili social usati negli ultimi mesi da Danish, gli inquirenti sarebbero riusciti a mettersi sulle tracce del cugino latitante che potrebbe essere ancora a Parigi, poco distante dal covo di Hasnain. Nei giorni scorsi i militari italiani hanno sentito i colleghi parigini al fine di mettere a punto la caccia del terzo uomo che potrebbe rappresentare la chiave del giallo della 18enne pakistana, della quale ancora non si trova il corpo. Resta al momento ancora appena alla volontà del governo pachistano la decisione circa l’estradizione dei genitori di Saman che si sono rifugiati nella loro terra di origine dopo la scomparsa della figlia. Oggi, infine, sarà la Corte francese a decidere sull’estradizione in Italia di Danish. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SAMAN ABBAS, ZIO DANISH VERSO L’ESTRAZIONE?

Giornata cruciale, quella di mercoledì 29 settembre 2021, per quanto concerne il caso legato alla sparizione di Saman Abbas, la diciottenne pachistana scomparsa a fine aprile da Novellara (Reggio Emilia): gli occhi del mondo sono tutti puntati sul palazzo di giustizia di Parigi, dove alle 14 i magistrati francesi esamineranno la richiesta di estradizione per lo zio Danish Hasnain. Con ogni probabilità la decisione sarà immediata, perché per l’uomo è scattato un mandato di cattura europeo e i tempi, solitamente, sono molto ristretti.



Dall’Italia, peraltro, è arrivata la richiesta di indagare sulle persone che in questi ultimi quattro mesi hanno dato rifugio e protezione ad Hasnain, tanto che, come riferito nel corso della trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, sono arrivati i carabinieri italiani nella capitale transalpina, in quanto vogliono capire se Danish possa avere in qualche modo dato elementi o raccontato la sua vicenda a chi l’ha nascosto in questo periodo. C’è inoltre un secondo cugino di Saman, Nomanhulaq, che potrebbe essere latitante in Francia.

SAMAN ABBAS, UN TESTIMONE: “PER ME L’HA UCCISA IL PADRE, ERA SEMPRE UBRIACO”

Peraltro, anche sul padre di Saman Abbas, di nome Shabbar, c’è un mandato di cattura internazionale. L’uomo dovrebbe trovarsi con la moglie Nazia in Pakistan. Intanto, “Storie Italiane” ha raccolto in esclusiva la testimonianza di una persona che conosce bene la famiglia Abbas: “Il padre di Saman beve sempre, è ubriaco. Danish non ha ucciso Saman: non è bravo, ma io dico che non è lui che l’ammazzata, non ha il coraggio di fare una cosa del genere. Anche gli altri cugini sono dei poverini”.

Chi potrebbe averla uccisa, allora? “Shabbar. Lui è più furbo, è più forte, lui è più cattivo, conosce la legge. Anche l’altro figlio ha paura di lui. Shabbar grida sempre, due o tre volte ha urlato anche davanti a me. I carabinieri non hanno trovato niente in campagna, hanno cercato due mesi senza risultati. Secondo me l’hanno ammazzata e buttata nel fiume Po. Anche in paese la gente pensa questo. Questo delitto non c’entra con l’Islam, l’Islam non dice affatto di agire in questo modo”.