Moltissimi dubbi intervengono sull’orizzonte di una eventuale estradizione per Shabbar Abbas, il padre di Saman arrestato in Pakistan dopo una fuga di oltre un anno e ora in attesa di decisione del tribunale di Islamabad sul trasferimento chiesto dall’Italia. A Reggio Emilia, dal prossimo 10 febbraio, lo attende il banco degli imputati nel processo per l’omicidio della figlia avvenuto a Novellara, vicenda in cui sarebbe finito sotto accusa insieme ad altri quattro parenti. Tra questi anche la moglie Nazia Shaheen, madre della 18enne che risulta ancora latitante e che, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe godere di una protezione in patria tale da consentirle di scampare alla giustizia italiana.
La strada per far arrivare il padre di Saman Abbas in Italia è tutta in salita, e lo confermano anche le recenti parole di Claudio Falleti, avvocato del fidanzato della 18enne, Saqib, che fu tra i primi ad avanzare fortissimi sospetti sulla famiglia della vittima. Secondo il legale, che poche ore fa ha affidato al suo profilo Facebook un ricordo della giovane in occasione del suo compleanno, l’iter per la potenziale estradizione di Shabbar Abbas sarebbe “una farsa“. Tante incognite insistono sull’ìpotesi che l’uomo venga effettivamente estradato in Italia e sia sottoposto al giudizio che teoricamente lo attende sul presunto coinvolgimento nella scomparsa e nell’uccisione di Saman, il cui corpo è stato ritrovato sepolto in una fossa scavata tra le macerie di un casolare diroccato a pochi passi da casa, a Novellara.
Saman, l’avvocato del fidanzato sull’estradizione del padre: “Una farsa”
“Oggi Saman avrebbe compiuto 20 anni, una vita spezzata da una famiglia arcaica e senza scrupoli. Che tu possa avere la giustizia che meriti e che i responsabili paghino il prezzo delle loro spregevoli azioni. Intanto l’estradizione del ‘padre’ Shabbar Abbas è una farsa, siamo al quarto rinvio“. Lo ha scritto l’avvocato Claudio Falleti, che assiste il fidanzato di Saman, Saqib, nel drammatico percorso per arrivare alla verità sulla morte della 18enne. Saman Abbas è scomparsa a Novellara (Reggio Emilia) nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021, secondo l’accusa uccisa da alcuni membri della famiglia per essersi opposta a un matrimonio combinato dai genitori in Pakistan.
All’indomani della sparizione il padre e la madre, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, hanno lasciato l’Italia per darsi a una lunga latitanza. L’uomo è stato fermato poche settimane fa in Punjab, dove si sarebbe nascosto per oltre un anno, mentre la moglie è ancora fuggitiva. Intorno alla posizione di Shabbar Abbas, chiamato a comparire in tribunale a Islamabad per la valutazione di un giudice sulla eventuale estradizione, aleggia la possibilità che non torni mai in Italia. Il trasferimento del padre di Saman, così come quello della madre della giovane in caso di arresto, non è scontato e il termine ultimo per decidere è fissato a due mesi dal fermo. L’ultima udienza utile sarebbe quella fissata per il prossimo 10 gennaio a margine dell’ennesimo rinvio. In aula, pochi giorni fa, il difensore di Shabbar non si sarebbe presentato, situazione che, di fatto, ha diluito ulteriormente i tempi alimentando i dubbi sull’estradizione. Nel processo che si aprirà in Italia il 10 febbraio compariranno certamente gli altri tre imputati: i cugini di Saman, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. e lo zio Danish Hasnain, indicato dal fratello minore della vittima come esecutore materiale del delitto e autore dell’indicazione che avrebbe portato al ritrovamento del corpo.