Simone Servillo, l’avvocato dei genitori di Saman Abbas, ragazza 18enne uccisa a Novellara, è stato intervistato dal programma di Canale 5, Mattino Cinque, condotto da Federica Panicucci. Si parla degli ultimi risvolti riguardanti l’indagine: “Non li ho sentiti i genitori, non ho parlato con loro – ha esordito il legale – io mi relaziono con voi perchè spero che vedendomi prendano contatto con me”. Sull’intercettazione il legale spiega: “Dal mio personale punto di vista è una riprova che dimostra che costoro non sono a conoscenza del processo. Ogni volta che dico questa cosa me la si contesta, la stessa cosa accadeva sul caso di Regeni e li giustamente si è ritenuto che non vi fosse la prova provata. Non si capisce come mai i miei clienti dovrebbero essere a conoscenza, manca una notificazione, non si può ritenere che qualcuno sia a conoscenza di un processo solo perchè ne parlano i media”.
Quindi ha aggiunto: “In Italia fortunatamente abbiamo un sistema processuale che prevede la garanzia e una presunzione di innocenza fino a prova contraria”. Poi il legale, dopo le domande dallo studio, si è un po’ alterato: “O mi fate parlare se no me ne vado, se dovete fare solo delle asserzioni… che i giornalisti stiano facendo il loro mestiere è fuori di dubbio, o mi fa parlare o parla lei”.
SAMAN ABBAS, IL LEGALE DEI GENITORI: “MANCA LA NOTIFICA DEL PROCESSO”
Il legale è tornato sulla famosa intercettazione del padre di Saman Abbas: “L’intercettazione “ho ucciso io” della quale si stanno riempiendo la bocca è un virgolettato contenuto in una informativa dei carabinieri, una frase estrapolata da un brogliaccio, la trascrizione di una intercettazione, fra persone che parlavano pakistano in dialetto quindi bisogna capire se è stata tradotta bene, e se quelle frasi sono state estrapolate da un contesto”.
E ancora: “Perchè non tornato in Italia? Non vi è la prova provata che siano a conoscenza del processo – ribadisce l’avvocato – tutti sanno dove sono i genitori tranne le forze dell’ordine che non hanno fatto la notificazione. E’ successo che una troupe tv ha trovato il posto dove si trovavano, se l’hanno trovato loro perchè non l’hanno trovata le autorità?”. Sul fatto che i suoi assistiti siano partiti in Pakistan: “Vi era una parente malata… ci prendiamo in giro o parliamo seriamente? Non è morta, è scomparsa”. Poi ha proseguito, in merito alle testimonianza del fratellino di Saman Abbas: “La testimonianza dell’altro figlio? Nessuno qui ha mai detto di aver visto un omicidio. Un conto è un testimone che assiste e un conto è un testimone che dice di aver pensato sia successo questa cosa”. Ancora sulla intercettazioni: “Una frase può essere intesa in senso figurativo o letterario”, poi dopo essere stato interrotto: “Non ho mai fatto così tanta fatica come in questo collegamento, voi non avete la volontà di ascoltare, non mi avete mai fatto completare una risposta”, ha chiosato.