Samantha Migliore, la donna morta negli scorsi mesi dopo delle iniezioni di silicone liquido, è tornata al centro dei casi di cronaca trattati stamattina dal programma di Canale 5, Mattino Cinque. Il talk ha intervistato in collegamento Anthony, il marito della vittima, mentre in studio vi era l’avvocato Pizzi: “Il 24 inizierà il processo”, ha spiegato il legale. Pamela Andress, colei che ha eseguito le iniziazioni di silicone, ha spiegato che il marito di Samantha Migliore le avrebbe detto di andarsene dopo che la donna stava peggiorando: “Non è vero, mi ha detto che doveva fare una telefonata poi ad un tratto non l’ho vista più, poi ha preso tutte le sue attrezzature e in neanche un minuto è andata via”.
E ancora: “Quando ho visto Pamela con questa tanica avvolta in un cellophane ho detto subito a Samantha che c’era qualcosa che non andava e di evitare di farlo. Io ho saputo in un secondo momento che due anni fa lei lo aveva già fatto sempre con Pamela”. Poi ha proseguito: “Non è vero che io dovevo fare un intervento anche io, avevo già fatto gli zigomi, e comunque non c’entra niente, ha ucciso una persona”.
SAMANTHA MIGLIORE, L’EX MARITO: “AVEVA UNA TANICA DI SILICONE…”
In collegamento con il programma Mattino Cinque anche Sofia, conoscente di Pamela Andress: “Il silicone è vietato dal 92, ci sono i dottori e non dobbiamo fare di testa nostra. Lei ha ammesso i suoi errori, ma quanta gente di nascosto potrà continuare a fare lo stesso, prendendo il suo posto? C’è la paura che ritornino altre ‘bombardere’, non va bene anche perchè parliamo di un prezzo accessibile e tutto in fretta. Dobbiamo parlarne di più”. L’ex marito di Samantha Migliore ha ripreso la parola: “Pamela è salita con una tanica avvolta in un cellophane e in una busta. Poi cinque minuti dopo è andata in camera per prepararsi all’intervento. Mi ha chiesto di tagliare una bottiglia perchè doveva avvolgere il silicone. Io l’ho fermata in tutti i modi (riferendosi a Samantha Migliore ndr), l’ho fermata più di dieci volte ma aveva un carattere molto duro. All’inizio Samantha sentiva dolora e io le dicevo fermati, ma voleva farlo”.
Quindi ha proseguito: “Pamela Andress è stata consigliata a Samantha dalla sorella Ida, io non sapevo come si svolgeva questo intervento”. Ha poi ripreso la parola l’avvocato Pizzi, che ha fatto capire come Pamela Andress non farà di fatto un giorno di galera: “Attualmente Pamela è agli arresti domiciliari, ha chiesto di patteggiare la pena ed ha trovato l’accordo per 4 anni e 4 mesi, considerando il pre-sofferto, tenendo conto che fino ai 4 anni in carcere non si va… Non è pervenuto un centesimo – ha spiegato ancora il legale – ora confideremo nel giudice”.