A Mattino5 gli ultimi aggiornamenti sul caso Samantha Migliore, la 35enne di Modena morta a seguito di un intervento al seno, e per cui ieri si sono celebrati i funerali. In collegamento con il programma di Canale 5 vi era stamane Regina, amica di Pamela Andress, ad oggi l’unica indagata per il decesso della giovane madre di cinque figli. “E’ disperata – racconta Regina parlando della trans che ha eseguito l’intervento – questo si sapeva già, non sta mangiando, non incontra nessuno, è ancora segregata”. Quindi Regina è torna a parlare di quanto accaduto: “in quel momento c’è stato un momento di panico forse superiore a quello che nessuno si sarebbe aspettato. Che lei abbia sbagliato è un dato di fatto, ha fatto qualcosa di illegale, ma non era sola, chi ha ospitato Pamela era a conoscenza di quello che faceva, il marito ha assistito Pamela, nel momento in cui la situazione è sfuggita di mano, ha chiesto subito di chiamare l’ambulanza e non è assolutamente scappata”.
E ancora: “Lei è arrivata con tutto l’armamentario, siringhe, silicone ecc… prima che tu porti via tutto e non lasci nulla, qualcosa è successo. Io non voglio difendere Pamela – precisa Regina – io mi occupo di persone fragili, ho un consultorio per aiutare persone che vogliono fare percorso. E’ uso comune nella comunità trans quello di fare di questo prodotto come se fosse una cosa normale e di non dare peso fino a che non accadono la disgrazie. Non tutti i trans fanno questo grazie a noi”.
SAMANTHA MIGLIORE, SCONTRO REGINA-PATRIZA GROPPELLI: “NON ERA UNA DONNA FRAGILE PAMELA ANDRESS”
La pensa però diversamente Patrizia Groppelli, presente in studio a Mattino5, a cui Regina ha replicato: “Sta dicendo delle grandi stronz*, lei vada da Amplifon…”. Ma Patrizia Groppelli, sul caso Samantha Migliore, ribatte: “Pamela Andress on era una persona fragile, poteva pensarci prima della fragilità ma questa non è una donna fragile, per cortesia, la reputo una donna intelligente Regina…”.
L’amica della trans ha chiosato: “Pamela era una persona che aveva bisogno di essere ascoltata. le persone che si sono rivolte a Pamela non l’hanno fatto con la pistola puntata alla testa, lo hanno fatto consapevolmente, poi nel momento in cui accade qualcosa c’è una giustizia e vada a fare una denuncia.