Cosa è davvero successo a Samir Nasri? Il caso del calciatore francese “scomparso” si è sgonfiato ieri, quando è intervenuto in una diretta Instagram organizzata da L’Equipe e ha parlato a tutto tondo della sua carriera, dei Mondiali vinti dalla Francia – non risparmiando l’ennesima frecciata a Didier Deschamps, che lo aveva escluso dai convocati per la Coppa del Mondo precedente – e ha fatto chiarezza su quanto accaduto nei giorni scorsi. Ne parliamo anche perché l’accaduto potrebbe essere un’occasione di calciomercato per qualche squadra: magari la Roma, che già in epoca recente non aveva fatto mistero del proprio gradimento per il calciatore e, anche Paulo Fonseca preferirebbe giovani prospetti da far crescere, potrebbe comunque aver bisogno di veterani esperti e talentuosi – soprattutto con le cessioni che ci saranno, per esempio quella di Diego Perotti che occupa una posizione di campo molto simile a quella del transalpino.



Dunque, negli ultimi giorni l’Anderlecht ha “denunciato” la scomparsa di Nasri. Il calciatore francese avrebbe dovuto presentare i risultati delle sue sessioni di allenamento al club (naturalmente tutto via social o comunque web) ma è stato l’unico calciatore della rosa biancomalva a non farsi sentire. Le Derniere Heure, provando a rintracciarne gli spostamenti, lo aveva segnalato a Dubai e fino a qui niente di strano, perché proprio lì sarebbe dovuto essere durante la quarantena da Coronavirus; peccato che le ultime segnalazioni avute direttamente da Nasri riguardavano il cordoglio per la scomparsa di Pape Diouf, presidente dell’Olympique Marsiglia ai tempi in cui il fantasista iniziava ad emergere nel calcio transalpino. Dunque, stiamo parlando del primo giorno di aprile. Da allora, il silenzio tanto che l’Anderlecht – secondo il Daily Mirror – avrebbe anche pensato di licenziarlo immediatamente, senza aspettare la naturale scadenza del contratto.



SAMIR NASRI E’ SCOMPARSO? LA REPLICA DEL FRANCESE

Poi Nasri è appunto ricomparso e, in merito al presunto silenzio, ha detto di essere in contatto quotidiano con il preparatore atletico dell’Anderlecht. Il club però ne sapeva poco, e così si è creato il caso; ora la vicenda andrà ricostruita dalla dirigenza. Quel che è certo è che la carriera di Nasri ha preso una piega storta dopo ottime stagioni nel Manchester City: in Premier League è stato fantastico nell’Arsenal e, trasferitosi agli Sky Blues, ha fatto parte della squadra che ha vinto sei titoli (tra cui due Premier League), trovandosi bene in particolar modo con Roberto Mancini. Dall’arrivo di Pep Guardiola però Nasri è uscito dal progetto: il francese ha dimostrato di non avere rancori con il tecnico, avendolo incensato nella chiacchierata di cui sopra (“dategli in mano la Francia campione del Mondo, si sarebbero divertiti tutti”) ma la realtà è che è subito finito a Siviglia. Rendimento altalenante e allora via in Turchia all’Antalyaspor: sei mesi da dimenticare prima del West Ham, ma gli infortuni hanno avuto la meglio.



In estate Vincent Kompany, compagno di tante battaglie al City, lo ha chiamato per aiutarlo a rinverdire i fasti dell’Anderlecht dal quale il difensore centrale era partito – giocando a centrocampo – e che ha iniziato ad allenare, pur continuando a stare in campo: Nasri ha disputato 5 partite e a ottobre, ben prima dello stop per Coronavirus, si è nuovamente arreso ad una condizione fisica che gli ha presentato il conto. A giugno compirà 33 anni: il talento non gli è mai mancato e la sensazione è che, con un progetto serio e che gli faccia ritrovare la voglia di essere tra i migliori, il carattere fumantino e poco incline alla disciplina possa venire messo in secondo piano. La Roma, ripetiamo, lo ha sempre tenuto sotto osservazione come tante altre squadre: chissà, un ultimo giro di giostra potrebbe arrivare adesso ma intanto vedremo come si chiuderà questa storia con l’Anderlecht…