Che fine ha fatto Samira El Attar? Una domanda che affolla la mente di chi le voleva bene e degli inquirenti che indagano sulla sua scomparsa da Stanghella, avvenuta il 21 ottobre scorso. In carcere è finito il marito Mohamed Bambri, che continua però imperterrito a professare la sua innocenza. Del caso è tornato ad occuparsi anche questa settimana Quarto Grado, la trasmissione di Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi. Il programma Mediaset ha intervistato un amico di Mohamed, un 40enne italiano di Stanghella che dopo la sparizione di Samira si è molto avvicinato alla famiglia, al punto che è uno dei pochi che va a trovare Mohamed in carcere a Verona: “Io lo difendo a spada tratta perché sono convinto che lui è innocente. Lui è stato avvicinato da una marocchina che lo ha riconosciuto e gli ha detto: ‘Guarda che in Spagna c’è una persona italiana che sta cercando lavoro e che praticamente si fa chiamare ******’ (il nome della figlia, ndr). E lui è convinto che fosse Samira”.
SAMIRA EL ATTAR, L’AMICO DI MOHAMED: “LEI AVEVA UN PASSATO OSCURO…”
Ma perché Mohamed è convinto che si possa trattare di Samira. L’amico del marocchino lo spiega: “Lei usava tanti nomi, tutto parte dal passato di Samira che non è così roseo”. Dunque Mohamed si sarebbe recato in Spagna non per sfuggire alla cattura, ma per cercare la moglie. Lo stesso Bambri ha aggiunto di essersi mosso di moschea in moschea, nella comunità marocchina, e di aver soggiornato per un periodo presso la stessa famiglia. L’amico di Mohamed al proposito ha dichiarato: “Io ne ho parlato ai carabinieri che lui per 9 giorni circa è stato ospite presso una famiglia marocchina in Spagna”. L’amico di Mohamed è caduto vittima di un depistaggio dell’indagato? Di certo c’è che l’uomo è convinto della sua innocenza: “Io non posso dire altro perché non so neanche se sono sotto controllo, di certo so che Samira aveva un passato oscuro”. A cosa si fa riferimento: forse che Samira avesse una doppia vita?