Si addensano sempre più nubi sul ruolo di Mohamed nella scomparsa di Samira El Attar, la donna scomparsa da Stanghella lo scorso 21 ottobre. Questa volta è la cognata Bouchra, intervistata da Quarto Grado, a sottolineare una strana circostanza che ha visto protagonista il marito di Samira il giorno della sua sparizione. Bouchra ai microfoni di Rete 4 sostiene quel giorno di aver telefonato più volte al numero di Samira: a rispondere, però, era tutte le volte proprio Mohamed che, lo ricordiamo, per il momento non è indagato. Questi, alla domanda di Bouchra sul perché fosse lui a rispondere, replicava dicendo che la cognata di Samira sbagliava numero di telefono. Nei giorni successivi, però, come spesso gli è capitato nel corso di questa inchiesta, Mohamed ha cambiato versione, sostenendo che, componendo il numero di Samira, la chiamata venisse trasferita in automatico sul suo telefono. Una deviazione di chiamata confermata dai tabulati, ma che ultimamente è stata disattivata, visto che facendo oggi il numero di Samira il suo telefono risulta staccato. Ma chi ha azionato questa funzione per poi disattivarla? Lo zio di Samira, sentito da Quarto Grado, ha raccontato la versione fornita da Mohamed agli inquirenti che gli hanno chiesto spiegazioni in merito: a suo dire, ad attivare la deviazione di chiamata, sarebbe stata proprio Samira. Ma a che scopo se il suo intento era soltanto quello di sparire?



SAMIRA EL ATTAR, QUELLO STRANO RITROVAMENTO DEL MARITO

Ulteriori elementi inquietanti si aggiungono in relazione alla figura di Mohamed. Il marito di Samira, come raccontato da Quarto Grado, si è reso nei giorni scorsi di un ritrovamento alquanto singolare. Nei campi che circondano l’abitazione di Stanghella sono stati infatti ritrovati gli scarponcini di Samira e un frammento del suo portachiavi. Il ritrovamento è avvenuto lunedì scorso davanti agli occhi di Anna, zia di Samira, che era stata convocata dallo stesso Mohamed per cercare tracce della donna. Anna, però, racconta come l’uomo quel giorno sia andato praticamente a colpo sicuro nel ritrovamento di quegli oggetti appartenenti a Samira, sebbene – soprattutto per quanto riguarda il frammento di portachiavi – notarle insieme a tutta l’erba circostante non fosse affatto semplice. Come faceva a sapere che gli oggetti si trovavano lì? Si è trattato di una clamorosa coincidenza? La donna aggiunge che la notte prima Mohamed era andato in moschea e il percorso coincide con il luogo in cui sono stati ritrovati gli effetti di Samira. Possibile che il suo corpo sia ancora lì intorno? Magari sepolto nelle vicinanze? Gli inquirenti sono tornati a cercarla proprio in questi giorni, in prossimità del fiume Gorzone, con uno speciale sonar che individua corpi ed oggetti in profondità, ma per ora le ricerche non hanno dato esito.



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