Tra progeria e i successi ottenuti, Sammy Basso ospite a Oggi è un altro giorno. Il 26enne ha parlato della sua malattia, che colpisce 150 persone al mondo, e ha ricordato quando ha dovuto scegliere se fare o meno un delicato intervento al cuore: “Il mio cuore era molto compromesso, c’era un rischio altissimo. La scelta dell’intervento è stata molto impegnativa, perché molto rischioso: 50-50 a livello di possibilità, era la prima volta nel mondo ad una persona con progeria. Sono stato sostenuto da molte persone, decisi di tentare, anche perché i medici sapevano il fatto loro”.



Sammy Basso ha fondato un’associazione ed è riuscito ad entrare in contatto con tante persone: “Avevo 9 anni. Il desiderio era quello che si parlasse della malattia. Sentivo che si parlava di tante malattie, ma non della mia. Io ho decisi di fondare questa associazione per questo”. Il 26enne ha sperimentato un farmaco per contribuire alla ricerca: “Io sono seguito da una squadra di Boston e loro stavano cercando di trovare dei trattamenti. Il primo è stato quel farmaco, poi approvato nel 2020 dalla FDA americana. Questo farmaco dà un aiuto concreto ai ragazzi con progeria. Ho iniziato a prenderlo nel 2007 e ha avuto un peso nella mia vita, ma aiuterà molto di più i bambini affetti adesso dalla malattia”. Sammy Basso ha spiegato che sono le persone che gli stanno attorno a dargli la forza: “Questa è la mia vita, voglio sfruttare ogni occasione che mi dà la vita”. Il veneto ha poi parlato del suo rapporto con la fede: “Sono molto credente, porto sempre con me il crocifisso francescano. E’ la parte più intima di quello che sono, la fede è il pilastro fondante della mia vita. Tutto ciò che faccio nella vita, lo faccio attraverso la fede”. (Aggiornamento di MB)



Sammy Basso, chi è? Affetto da progeria

Sammy Basso, nato a Schio il 1° dicembre 1995, è affetto da progeria. Alla nascita non presentava alcun segno della malattia, ma i primi sintomi non hanno tardato molto a comparire, anche se per diverso tempo non sono stati interpretati correttamente. La diagnosi di progeria è arrivata solo nel gennaio 1998, quando Sammy aveva già due anni. Secondo le previsioni dei medici la sua vita sarebbe durata solo tredici anni. Invece lui di anni ne ha compiuti 26. Nel 2020 in America è stato approvato il primo farmaco contro la malattia e continuano gli studi per nuove sperimentazioni: “Oggi abbiamo già la base teorica per curare la malattia, dobbiamo solo capire come metterla in pratica in maniera impattante su tutte le cellule del corpo”, ha detto Sammy in una recente intervista al Corriere della Sera.

Sammy Basso: le due lauree e la speranza per il futuro

Io prendo 8 pastiglie al giorno, alcune sono legate all’intervento al cuore che ho fatto nel 2019 a Roma quando mi fu sostituita la valvola aortica che era molto calcificata e che si sarebbe chiusa molto presto”, ha raccontato al Corriere della Sera. Nonostante la sua malattia, Sammy Basso ha frequentato regolarmente la scuola: dopo aver conseguito la maturità scientifica, si è iscritto alla facoltà di Scienze naturali. Nel 2018 si è laurea a pieni voti, con lode, con una tesi sulle terapie innovative per rallentare l’invecchiamento tipico della progeria. A marzo 2021 ha conseguito la sua seconda laurea in Biologia molecolare presso l’Università di Padova. Ora che il gene della progeria è stato riconosciuto, Sammy è molto fiducioso sulla possibilità di trovare una cura.