LA CRISI SPIRITUALE A 12 ANNI E QUEL PROGETTO DI DIO CHE SEMBRAVA INCRINARSI CON LA CURA: IL RACCONTO DELLA MAMMA DI SAMMY BASSO

Un ragazzo come tanti che si interroga della propria vita e che è talmente serio con la propria fede da metterla in dubbio in un dialogo costante con Dio: è la storia di Sammy Basso raccontata oggi dalla mamma, Laura Lucchin, in una intervista al “Corriere della Sera” dove annuncia la data dei funerali del figlio morto all’improvviso lo scorso 5 ottobre 2024 dopo 28 anni di vita trascorsi con la rarissima sindrome della progeria. Sammy infatti, da studioso e scienziato quale sarebbe poi diventato giovanissimo, non riusciva a concepire che l’essere figlio di Dio con quella sua particolarissima croce da portare potesse concepire anche la possibilità di una cura sperimentale scientifica.



Non poteva concepire, racconta commossa la madre, di poter andare contro la volontà di Dio che lo aveva voluto proprio con quel invecchiamento precoce che lo ha reso noto in tutto il mondo: e così che Sammy Basso ha attraversato un tortuoso ma meraviglioso percorso di fede. Dopo i sacramenti ricevuti per la proposta educativa cattolica impartita dalla famiglia – oltre a mamma Laura anche papà Amerigo Basso, cresciuti tra Schio e Tezze sul Brenta – è lo stesso Sammy a 12 anni ad imbattersi in una vera e propria crisi spirituale (il che denota una maturità incredibile in un’età dove mediamente i ragazzi si aprono al mondo tra giochi, innamoramenti e prime ribellioni).



LA FEDE, LA RISCOPERTA DEL DONO E L’ULTIMO SALUTO TERRENO AI FUNERALI: L’ANNUNCIO DI MAMMA LAURA LUCCHIN

È sempre al “Corriere” però che mamma Laura racconta di cosa cambiò nel rapporto tra la fede cristiana in Gesù e la sua personale condizione e crisi spirituale: dal dubbio non è scaturito un allontanamento o un rifiuto, ma una domanda ancora più urgente, una domanda desiderosa di incontrare una risposta all’altezza. E così dopo l’interesse per altre religioni e filosofie (dall’ebraismo all’Islam fino al buddismo), Sammy Basso è “tornato” all’origine confrontandosi con altri scienziati e ricercatori, i quali hanno trasmesso a lui un messaggio rimasto poi indelebile nell’esistenza del ragazzo affetto da progeria.



«La scienza sono le mani di Dio. Da questo momento ha ricominciato a viversi pienamente il cristianesimo», rivela entusiasta la donna che per anni ha assistito e accompagnato Sammy Basso nel suo aprirsi al mondo, commossa e stretta ora nel dolore di una perdita che non significa però un addio ma un riscoprire ulteriormente l’esperienza del “dono” del Mistero in quel piccolo corpo così colmo di vita per 28 anni. Da quella “crisi” Sammy ne è uscito con una croce sempre al collo semplice, fatta in legno e che richiamava la sua ardente fede per le cose semplici, proprio come il Santo Francesco d’Assisi a cui teneva moltissimo. Ma è proprio in un dialogo con mamma Laura che quella donna si porterà con sé per sempre il grande insegnamento donato da quel figlio così particolare: «mamma io potrei parlare di tantissime cose in ogni mio intervento, ma se non parlassi di fede non direi nulla». Laura Lucchin, così come il marito Amerigo, dicono di essersi vissuti Sammy Basso giorno dopo giorno, grati per averlo avuto così tanto tempo in più dell’iniziale aspettativa di vita (14 anni): ora gli organi sono stati donati alla scienza per continuare a studiare la progeria, ma il suo corpo con la sua anima saranno al centro dei funerali previsti venerdì 11 ottobre alle ore 15 a Tezze sul Brenta, celebrerà il vescovo di Vicenza Brugnotto con lo storico parroco di Tezze, Don Piero Savio. Per la madre e per i tantissimi che si recheranno nel piazzale antistante la chiesa, sarà un “ultimo saluto” ma soprattutto un ringraziamento a Sammy Basso per la compagnia lieta che lui per primo donava a chi gli stava accanto.