Quella di oggi per la famiglia di Sammy Basso è stata una giornata abbastanza particolare perché per la prima volta negli ultimi 28 anni si sono trovati a festeggiare il Natale senza quell’incredibile persona che era loro figlio, morto tragicamente – lasciando un grosso vuoto a chiunque lo conoscesse – lo scorso 6 ottobre per un improvviso malore legato alla progeria di cui era affetto fin dalla nascita mentre si trovava ad una festa con i suoi amici: con il loro Sammy Basso – racconta mamma Laura al Corriere – hanno “sempre vissuto ogni Natale in famiglia, tra di noi, con semplicità” mentre oggi “c’è un grande vuoto” colmato solamente “della lettera, incredibile e meravigliosa, indirizzata a me e al suo papà Amerigo, che ci ha fatto arrivare dopo la morte” e che – ci tiene a precisare – “resterà privatissima“.
La lettera, ma sicuramente anche “dai messaggi e dalle parole di conforto di chi ha conosciuto” Sammy Basso entrando in contatto con “l’amore donato” a chi lo circondava dato che “era sempre pronto ad aiutare, ascoltare, non riusciva a non farlo” in quello che descrive come un vero e proprio “viscerale bisogno di fare del bene [e] dedicarsi agli altri“; ma comunque complessivamente la madre non può nascondere che “sto ancora elaborando il dolore e la sua mancanza”, trovando solamente la forza nel pensiero che lui stesso “era sereno grazie alla sua grande fede” che lo portava a considerare la morte come “solo un passaggio” verso “l’incontro con Dio”.
La madre di Sammy Basso: “Ora vogliamo aiutare chi soffre di malattie geniche”
Ragionando su cosa abbia significato essere i genitori di Sammy Basso, la madre racconta che “l’abbiamo sempre accompagnato, sostenuto, spronato [e] cercato di dargli forza” evitando il più possibile di imporgli “dei limiti [perché] sarebbe stato assurdo mettergli paletti per la nostra preoccupazione”, dicendosi comunque complessivamente grata che “la sua aspettativa di vita teorica era di 14 anni” e che grazie alle “cure sperimentali iniziate quando ne aveva 12, è stato possibile che arrivasse a 28″.
E proprio ricollegandosi a questo discorso, ad oggi l’unico sogno della madre è “portare avanti l’associazione italiana progeria Sammy Basso Aps e tutti i [suoi] progetti” puntando prioritariamente l’attenzione sulla “raccolta fondi per la ricerca sulla nuova terapia genica che stanno portando avanti i ricercatori di Boston” che sarebbe dando – stando almeno ai primissimi test svolti fino a questo momento – “risultati ottimi“, nella speranza che si arrivi ad una vera “svolta epocale per tutte le malattie genetiche” riuscendo a “modificare i geni difettosi”.