Non era al ristorante quando Sammy Basso ha avuto il malore, ma l’ha raggiunto subito quando la figlia lo ha chiamato per informarlo: lo racconta lo stesso Sergio Dussin, che gestisce la villa Razzolin Loredan di Asolo, dove il 28enne affetto da progeria era a cena. Ne parla al Corriere della Sera, spiegando che quando la figlia lo ha chiamato per informarlo del malore, gli ha spiegato che voleva salutarlo, quindi si è subito messo in macchina per raggiungere la struttura, ma quando è arrivato non c’era purtroppo più nulla da fare per lui.



Un malore improvviso per il quale poi è morto. Il titolare del ristorante della provincia di Treviso ha svelato un particolare che gli è rimasto impresso, cioè il bacio della madre: “Lo teneva in braccio avvolto in una coperta“. Dussin allora si è sistemato vicino ai genitori di Sammy, in ginocchio, e ha parlato un po’ con loro, esprimendo la sua gratitudine per i consigli ricevuti dal figlio. Infatti, i due erano legati da un rapporto speciale, come ha confermato il titolare del ristorante nel corso dell’intervista.



IL MESSAGGIO DI SAMMY BASSO

Il ristoratore e Sammy Basso si conoscevano da circa 18 anni, quindi da quando andava a scuola e frequentava il ristorante con i genitori. A tal proposito, racconta che porterà per sempre dentro di sé il ricordo della festa di compleanno in villa quando divenne maggiorenne. “Fu davvero stupendo“.

Ma conserverà anche il biglietto che gli scrisse al termine di una cena di beneficenza a Bassano del Grappa per una raccolta fondi per la sua associazione. Lo chef rivela che su quel biglietto era riportato un messaggio breve ma che gli ha trasmesso delle emozioni incredibili: “La vita è bella, ricordatelo Sergio“.



“SAMMY BASSO RESTA DENTRO DI NOI”

Di fatto, con la morte di Sammy Basso perde un amico importante, una persona che gli ha regalato positività, nonostante la malattia di cui soffriva, la progeria, perché era un esempio importante, un modello di positività e cordialità, ma anche di sostegno, perché dava sempre il massimo per aiutare gli altri. “Lui è ancora dentro di noi, è solo volato via“, assicura Sergio Dussin, convinto che la vita di Sammy possa essere una lezione per migliorarsi a livello umano. Infine, confida di voler portare avanti la sua memoria aiutando gli altri, sarebbe un modo per ricambiare ciò che lui ha fatto per tante persone.