LA FEDE CRISTIANA IN SAMMY BASSO: PER IL VESCOVO DI VICENZA PUÒ ARRIVARE TRA 5 ANNI L’ITER PER LA BEATIFICAZIONE

Solo una dispensa papale può anticipare un iter di beatificazione nella Chiesa Cattolica, eppure per Sammy Basso i tempi che potrebbero portarlo a divenire “Beato” (ed eventualmente poi Santo) potrebbero non essere poi così lunghi. Ne è convinto il vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto, l’indomani dei funerali celebrati a Tezze sul Brenta per il 28enne biologo e ricercatore morto di Progeria la scorsa settimana. Intervenendo a Mestre, a margine di un incontro della Conferenza Episcopale triveneta, il vescovo risponde alle domande dei giornalisti spiegando che tra 5 anni potrebbe tranquillamente aprirsi la procedura ufficiale per la beatificazione di Sammy Basso.



Una vita dedicata a Dio e alla fede, una costante testimonianza di vitalità e religiosità pur nel travaglio di una sindrome così rara e difficile come quella di Hutchinson-Gilford, e poi una lettera-testamento come quella diffusa durante i funerali fanno di Sammy Basso un personaggio con sempre più vivo interesse nei tanti – giovani e non – che si sono appassionati alla sua esistenza così profondamente cristiana. Il vescovo Brugnotto, oltre a verificare di persona in questi giorni l’affetto e la stima per Basso, ha sottolineato come tantissime persone sui social e i media riconoscendo la «profonda statura di cristiano» del 28enne morto all’improvviso lo scorso 5 ottobre 2024.



Quella di Sammy Basso, ha aggiunto il vescovo di Vicenza, è una fede matura, radicata in Dio e profondamente consapevole, come del resto traspare dalla lettera letta durante le esequie davanti a migliaia di persone: «la morte è l’unico modo per vivere realmente, è l’unico modo per tornare finalmente alla casa del Padre, è l’unico modo per vedere finalmente il Suo Volto», scriveva Sammy Basso nel suo testamento. Già da quei funerali con quella folla e quella partecipazione, la “vox populi” reclamava un futuro da grande protagonista nella storia della Chiesa per quel semplice e arguto ragazzo affetto dalla sindrome dei “nati vecchi”.



“NON SAREI IO SENZA LA FEDE”: LA LETTERA-TESTAMENTO DI SAMMY BASSO

È ancora il vescovo Brugnotto a spiegare come proprio in questi giorni a ridosso dei funerali è emerso con maggior fora il profilo e la statura spirituale di Sammy Basso, esprimendo così una «santità nella vita ordinaria insieme a una profondità interiore straordinaria». Per questo non è inimmaginabile pensare che dopo il 2029 possa scattare l’iter di beatificazione e, potenzialmente, anche di canonizzazione per il giovane scomparso a Tezze sul Brenta. La regola del Dicastero sulle cause dei Santi e dei Beati è molto netta, servono almeno 5 anni dalla morte prima che possa aprirsi una qualsivoglia causa, a meno che non intervenga prima una dispensa del Papa per accelerare i tempi.

Per avere però Sammy Basso Beato potrebbe non volerci molto di più del tempo minimo, come ha spiegato ancora il vescovo di Vicenza in virtù delle eccezionali caratteristiche umane e spirituali di una persona che già in vita ha operato per il Bene. «Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella», ha scritto ancora Sammy nella lettera diffusa durante il suo funerale. Parole toccanti ma anche tutt’altro che banali di chi ha sempre vissuto la semplicità della fede, senza alcuna “vanteria”: «La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede». Non solo dunque impegnato per provare a studiare meglio la Progeria, ma anche la libertà di muoversi attivamente per tante altre campagne benefiche, in un amore per il prossimo tutt’altro che “comune” nei giovani: «amate chi vi sta intorno, non dimenticatevi che i nostri compagni di viaggio non sono mai il mezzo ma la fine». Anche quando ha ammesso di aver peccato di egoismo nel cercare di lasciare un buon ricordo di sé, oppure quando ha ragionato sulla (buona) filosofia di trovare il positivo dentro ogni fatto, anche negativo, Sammy Basso ha di fatto testimoniato una fede semplice eppure “potentissima”: «Non si tratta di trovare i lati positivi quanto piuttosto di crearli, ed è questo a mio parere, la facoltà più importante che ci è stata data da Dio, la facoltà che più di tutti ci rende umani».

COSA SERVE PERCHÈ SAMMY BASSO DIVENTI BEATO (E POI EVENTUALMENTE SANTO)

In termini invece puramente “tecnici” la strada per arrivare alla beatificazione per Sammy Basso potrebbe non essere così “tortuosa” visto quanto già è emerso in questi anni sulla sua persona e sulla sua esistenza: in primo luogo occorre un fama di santità per una vita ricca di virtù cristiane e questa, come ha garantito il vescovo vicentino, è di fatto già presente. A quel punto, passati i 5 anni canonici dal momento della morte, è possibile aprire presso il Dicastero della Cause dei Santi l’iter ufficiale che porterebbe in successione al riconoscimento di “Servo di Dio”, “Venerabile”, “Beato” e infine, eventualmente, “Santo della Chiesa”.

Se infatti la Chiesa riconosce una morte per martirio, il passo alla beatificazione sarebbe immediato, diversamente, occorre che possa essere riconosciuto un primo miracolo tramite la preghiera di intercessione; con due miracoli, l’iter di canonizzazione sarebbe completato in pochi anni. Nel suo testamento Sammy Basso ha scritto che la morte è solo il modo più autentico di vivere realmente, il modo per tornare a Dio, «Non stancatevi mai, fratelli miei, di portare la croce che Dio ha assegnato ad ognuno». Potrebbe non divenire un Santo o un Beato per la Chiesa, ma quello che è certo è che già oggi chi si è imbattuto in Sammy Basso non ha potuto non riconoscere l’intensa testimonianza cristiana di chi è nato, vissuto e morto seguendo – pure con tutte le fatiche e i dissidi – la parola e le opere di Gesù.