Samuele Bersani tra gli ospiti di Che tempo che fa, il talk show di Fabio Fazio trasmesso domenica 4 ottobre 2020 in prima serata su Rai3. Un ritorno importante per il cantautore romagnolo che, a pochi giorni dal suo 50esimo compleanno, esce con un nuovo album di inediti dal titolo “Cinema Samuele”. Ci ha messo sette lunghi anni per scrivere le nuove canzoni e, intervistato dal Corriere della Sera, non nasconde di aver vissuto dei momenti di grande difficoltà. “Ho attraversato un momento privato che mi ha impoverito. Ho scritto così tanti sms per il cuore di qualcuno che non riuscivo nemmeno a scrivere più la lista della spesa, figuriamoci una canzone. Ero professionalmente spento” – ha rivelato l’artista che è finito in una sorta di limbo temporale dopo la fine di una lunga e importante storia d’amore. “Ci avevo scritto anche un pezzo come “En e Xanax”, ci credevo di brutto dai… Gli unici due En e Xanax che conosco sono i miei, assieme dal 1966… Tutti abbiamo avuto botte così, un fulmine che taglia ogni certezza. Nei testi il buio torna in tanti momenti, il disagio c’è, ma prevale il taglio di luce sotto la porta” – ha detto il cantante di “Freak” che però con questo nuovo disco ha deciso di voltare pagina.
Samuele Bersani: “oggi c’è fame di storie e canzoni”
La conferma arriva dal primo singolo “Harakiri” in cui Samuele Bersani racconta tutto il suo dolore con la consapevolezza di chi però è pronto a ricominciare a vivere. Nonostante tutto però Bersani ha dichiarato: “non ho avuto terrore di non riuscire più a scrivere perché mi era già successo, ma incontrare persone che mi chiedevano se avessi smesso di fare il cantautore non mi ha aiutato. Mi sono ritrovato pezzo dopo pezzo, ho ripreso a mangiare e a fare cose quotidiane che avevo perso, mi sono ricomposto come un mosaico”. Parlando poi della musica di oggi ha precisato: “sento che c’è fame di cose belle, di storie e di canzoni e c’è meno bisogno di reggaeton, trap o della fuffa dei talent. C’è però qualche realtà felice, ad esempio un esordiente come Fulminacci”.