Samuele De Paoli: “Chiuse le indagini della Procura”
Arriva in queste ore la conferma della chiusura delle indagini relative alla morte di Samuele De Paoli da parte della Procura Generale di Perugia. Il 22enne è morto il 27 aprile dell’anno scorso, trovato nudo in un fosso, mentre l’unica indagata risulta essere una prostituta trans le cui generalità risultano essere secretate e che sarebbe stata l’ultima a vederlo in vita.
In seguito alla notizia della chiusura delle indagini aperte dalla Procura di Perugia in merito alla morte di Samuele De Paoli, con l’ipotesi di omicidio preterintenzionale, l’avvocato che segue la famiglia del 22enne ha detto ad Ansa che “il quadro cambia radicalmente”. Si tratterebbe di un reato “molto grave” in merito al quale “stiamo valutando l’opportunità di sollecitare una misura cautelare per la persona indagata”. Infatti, secondo l’avvocato Walter Biscotti, la chiusura delle indagini da parte della Procura “senza ulteriori approfondimenti”, potrebbe significare “che è ragionevole pensare che si va verso una richiesta di rinvio a giudizio per delitto preterintenzionale”. Questa ipotesi, infatti, era stata precedentemente archiviata, riconoscendo alla prostituta accusata la legittima difesa.
Morte di Samuele De Paoli: cos’è successo?
Il decesso di Samuele De Paoli risale al 27 aprile 2021, e il cadavere del giovane di 22 anni sarebbe stato trovato casualmente da un passante. Riverso nudo in un canale di scolo, senza che nessuno sapesse cosa ci faceva lì. In seguito alle prime indagini è stata fermata ed interrogata una prostituta transessuale che avrebbe avuto l’ultimo contatto diretto con il giovane. Durante l’interrogatorio sarebbe, però, emerso un quadro differente da quello che si pensava inizialmente.
La prostituta interrogata in merito alla morte di Samuele De Paoli avrebbe raccontato agli inquirenti che il giovane aveva assunto una droga, lei ipotizzava metadone, e sarebbe sorto un qualche battibecco tra i due. Samuele si sarebbe alterato in seguito alla richiesta di 30 euro per un rapporto sessuale, cercando di convincere la donna ad avere un rapporto all’aperto. Presto il tutto è sfociato nella violenza, con alcuni colpi inflitti dal ragazzo ed altri dalla donna. Fino al momento in cui lei l’avrebbe afferrato al collo, applicando un’eccessiva pressione che ha portato allo shock del nervo vago, fatale per il 22enne. Lei avrebbe dichiarato che quando si è allontana dalla scena, Samuele era ancora vivo e che la sua sarebbe stata solamente legittima difesa.