Farwest, il programma condotto da Salvo Sottile su Rai 3 in prima serata, si occupa del controverso caso di Samuele Landi nel corso della puntata in onda il 27 maggio. La vicenda riguarda l’imprenditore e manager aretino che fu condannato in via definitiva a 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta all’esito dell’inchiesta sul crac di Eutelia, compagnia telefonica di cui era proprietario.



La trasmissione punterà l’attenzione proprio sul giallo che avvolge la sorte di Samuele Landi dopo il presunto incidente in mare che gli sarebbe costato la vita dopo 15 anni vissuti da latitante e destinatario di un mandato di cattura internazionale. Una delle figlie ha parlato per la prima volta davanti alle telecamere rivelando dei particolari inediti della latitanza “dorata” del padre e del suo decesso.



Il crac di Eutelia, la condanna e la latitanza

Samuele Landi aveva portato Eutelia a svettare in testa alle aziende leader della telefonia in Italia, un impero poi crollato con un crac da 100 milioni di euro, ricostruisce Ansa, e una inchiesta per bancarotta fraudolenta che lo avrebbe visto condannato definitivamente in Cassazione nel 2019. Il mandato di arresto a suo carico fu spiccato nel 2010, ma lui era già a Dubai e non sarebbe più tornato in patria.

Lui stesso, con un’intervista rilasciata dagli Emirati Arabi proprio l’anno in cui era stata emessa la sentenza definitiva, rivendìcò la scelta di trasferirsi all’estero negando la cornice della latitanza: “Non mi sento un latitante, semmai un esiliato. Ero andato all’estero, per vivere con la mia famiglia, ben prima che tutto succedesse“. Il manager non ha mai scontato un giorno di carcere, nonostante per le autorità italiane fosse un “killer di aziende”, come lo avrebbe definito il gip, ricostruisce la Tgr Toscana, e dietro la sua partenza ci fosse un amarissimo strascico legato al fallimento dell’azienda che avrebbe lasciato a casa migliaia di lavoratori.



Il mistero della morte di Samuele Landi: l’incidente in mare, le impronte digitali e gli interrogativi dei magistrati italiani

La morte di Samuele Landi è apparsa fin da subito un vero e proprio giallo. Gli inquirenti italiani avrebbero nutrito dei dubbi sul riconoscimento della salma fatto in loco, attraverso le impronte digitali, ma secondo quanto ricostruito a Dubai sarebbe morto in un naufragio al largo nel febbraio scorso.

Stando alla versione “ufficiale”, la furia di una tempesta avrebbe spazzato via la chiatta su cui Samuele Landi aveva deciso di mettere in atto un progetto avveniristico di case galleggianti ancorate in mare aperto. Secondo quanto emerso a ridosso del ritrovamento del cadavere, l’imprenditore aretino risultava scomparso da circa 10 giorni. Subito dopo la notizia del decesso, i dubbi sulla reale identità: è lui o no? Un mistero sul quale la trasmissione di Salvo Sottile torna con un nuovo carico di approfondimenti.