San Bernardino da Siena si celebra il 20 maggio come ogni anno. Il Beato è compratono di Siena, Perugia di Massa Marittima e de L’Aquila. In California una città ha adottato il suo nome. La sua festa è fissata nel calendario il 20 maggio, viene invocato per le malattie polmonari, la raucedine e le emorragie. Il futuro Santo morì nella città dell’Aquila, nel 1444 e sei anni dopo, nel 1650, fu canonizzato. L’etimologia del nome, dal tedesco, significa ardito come un orso, e Bernardino il cui emblema è il monogramma di Cristo, cioè IHS, è il santo patrono dei pubblicitari e delle preghiere. Secondo il Martirologio Romano fu sacerdote dell’Ordine dei Minori dei francescani e contribuì, adoperandosi molto, nell’evangelizzazione di diversi paesi e città italiane.
San Bernardino, la vita del Beato
San Bernardino nacque a Massa Marittima, in provincia di Grosseto, nel 1380. Rimase presto orfano di genitori e fu allevato dalle zie. A ventidue anni decise di indossare gli abiti francescani nella data dell’8 settembre 1402, giorno in cui fece il suo ingresso come novizio nel Convento di San Francesco a Siena. Fu un grande riformatore dell’Ordine, tanto che nel 1438 fu nominato dal Ministro Generale e Vicario di tutti i conventi italiani. Grazie a questa sua opera riformatrice riuscì a fare crescere il numero di conventi, li decuplicò portandoli da 20 a 200. Interdì ai frati analfabeti la possibilità di effettuare la confessione e l’assoluzione dei penitenti. Istituì nel perugino, nel convento umbro di Monteripido corsi di teologia scolastica e di diritto canonico. Inoltre si adoperò non poco per ottenere la rinascita dello spirito della Regola di s. Francesco, adattandola ai tempi.
Nel 1417 divenne Vicario della provincia di Toscana e si trasferì così in quel di Fiesole. Iniziò poi, partendo da Genova, a predicare apostolicamente con successo. Espose per la prima volta ai fedeli, nella città di Milano, la tavoletta con il trigramma. Bernardino decise di riassumere il suo predicato nella devozione al nome di Gesù. La espresse e riassunte tramite simboli colorati vivacemente che venivano prontamente esposti nei locali pubblici e privati, andando a sostituire gli stemmi e i blasoni di corporazioni e famiglie che, di frequente, erano in lotta tra loro. In questo modo il trigramma del nome di Gesù, divenne celebre e riuscì ad avere un enorme diffusione. Il disegno del trigramma fu concepito dallo stesso Bernardino che, proprio per questo motivo, è diventato il santo patrono dei pubblicitari.
Il trigramma comprende un sole raggiante (chiara allusione a Cristo) su sfondo celeste (simbolo della fede), sopra si trovano le lettere IHS, cioè quelle che sono le prime tre lettere del nome di Gesù Cristo nell’alfabeto greco. Secondo altre versioni sarebbero l’acronimo di Vinces, In Hoc Signo il motto costantiniano, o di Iesus Hominum Salvator. I raggi serpeggianti del sole sono dodici, come il numero degli apostoli, mentre i raggi diretti sono otto, come le beatitudini. La stessa s. Giovanna d’Arco volle ricamare il trigramma di Bernardino sul suo stendardo. L’intuizione del Santo fu quella di proporre come come oggetto di devozione le lettere iniziali di Gesù, accompagnate da un simbolismo decisamente efficace per l’epoca. Accusato di idolatria, proprio per questo suo trigramma, Bernardino fu sottoposto a tre processi ma venne assolto con il favore speciale di papa Eugenio IV.