San Bernardino Realino Sacerdote viene festeggiato il 2 luglio di ogni anno, come altri Santi, quali la Madonna della Bruna, protettrice della città di Matera; San Svitino di Winchester, un vescovo anglosassone che gestì la sede episcopale di Winchester. Viene ricordato per essere stato autore di miracoli postumi. Santa Eugénie Joubert è stata una religiosa francese che fece parte della congregazione delle Suore della Sacra Famiglia del Sacro Cuore e partecipò alla fondazione della casa di Roma. San Bernardino Realino Sacerdote è patrono di Lecce, comune italiano in Puglia, che nel 2015 è stata capitale italiana della cultura. Lecce è una città d’arte italiana dalle origini messapiche e con resti archeologici romani; infatti, è colma di chiese, palazzi e monumenti barocchi seicenteschi. Decorazioni sgargianti e colori intensi della pietra leccese si scorgono non solo sui palazzi storici, ma anche sui balconi e sulle terrazze delle abitazioni private.
Oltre al Barocco, Lecce si caratterizza per il mare, la cucina e le tradizioni culturali. Dall’Anfiteatro e al teatro romano al centro città; dal Castello di Carlo V al Piazza Sant’Oronzo; dal Duomo alla Basilica di Santa Croce e fino all’Abbazia di Santa Maria di Cerrate: Lecce è colma di splendidi monumenti e palazzi da scoprire. Ogni anno, il primo sabato di luglio, a Carpi, la città natale del Santo, si ricorda San Bernardino Realino. Viene svolta una messa in cui il Monsignore commemora il Sacerdote e Santo Patrono secondario della città. Anche a Lecce, di cui il Santo è patrono, viene organizzata una festa in sua memoria. Nei pressi della chiesa del Santo viene celebrata la messa e sia il giorno prima che il 2 luglio si festeggia San Bernardino Realino Sacerdote con musica e balli salentini.
San Bernardino Realino Sacerdote, la vita del Beato
San Bernardino Realino Sacerdote è vissuto tra il 1530 e il 1616 in Italia. Nasce a Carpi da una famiglia illustre e, dopo aver studiato in casa, frequenta l’Accademia modenese. Nel 1556 si laurea in legge, in diritto civile e canonico, a Bologna e viene nominato podestà di Felizzano e Cassine. In seguito è pretore a Castelleone e si appresta a intraprendere la strada dei pubblici uffici, anche grazie alla protezione di Cristoforo Madruzzo. Nel 1564 San Bernardino Realino si trasferisce a Napoli dove decide di entrare nella Compagnia di Gesù. Negli anni successivi svolge l’apostolato a Lecce, dà vita a un collegio a cui si dedica fino alla morte e diventa patrono della città ancora in vita. L’anno in cui viene a mancare infatti, ossia il 1616, San Bernardino Realino è sul letto di morte.
Riceve le visite dai reggitori del Municipio e gli chiedono di diventare protettore della città e lui, tanto attaccato a Lecce, accetta. Si tratta di un gesto inaudito: non è mai accaduto che venisse chiesto a un morente di proteggere una città anche una volta morto. Le reliquie del Sacerdote sono custodite presso la Chiesa del Gesù di Lecce. Papa Pio XII lo canonizza nel 1947. Il sacerdote è così amato che a Carpi gli hanno dedicato la chiesa parrocchiale, eretta nel 1957 e la strada adiacente, mentre a Lecce la chiesa parrocchiale, costruita nel 1972.