Il 15 luglio è il giorno del calendario cristiano in cui viene ricordato San Bonaventura da Bagnoregio. È stato un uomo di grande fede diventato cardinale e anche uno studioso impareggiabile, tant’è che viene ricordato come filosofo e teologo italiano di importante fama. Studiò e insegnò alla Sorbona di Parigi, fu amico di San Tommaso d’Aquino e la sua canonizzazione è arrivata nel 1492 per volere di Papa Sisto IV, mentre nel 1588 fu Papa Sisto V a proclamarlo Dottore della Chiesa. Tra le sue opere più importanti, ricordiamo la Legenda maior, ovvero la biografia ufficiale di San Francesco: fu il testo a cui si ispirò Giotto per il ciclo delle Storie di San Francesco.
La vita da studioso di San Bonaventura e l’origine del suo nome
San Bonaventura in realtà si chiamava Giovanni Fidanza. Malato, da piccolo fu guarito da San Francesco, il quale esclamò proprio: “Oh, bonaventura!”: da quest’episodio venne chiamato appunto Bonaventura. Sulla primissima parte della sua vita non si hanno delle notizie certe. Si sa che è nato a Bagnoregio, in provincia di Viterbo, approssimativamente tra il 1217 e il 1221. Suo padre Giovanni era un medico e sua madre si chiamava Rita. Portò avanti i suoi studi presso il convento di San Francesco che si trovava a metà strada tra Bagnoregio e la cittadina di Civita. Dopo aver completato questo percorso scolastico, decise di lasciare l’Italia e in particolare di andare a studiare presso la facoltà delle Arti a Parigi alla Sorbona. Successivamente, nello specifico del 1243, si iscrisse alla facoltà di teologia ed è proprio in questo periodo che probabilmente entrò a far parte dell’Ordine dei Frati Minori, avendo come principale maestro Alessandro di Hales.
Al completamento di tutto il percorso formativo, ottenne la licenza di insegnare, cosa che effettuò immediatamente diventando maestro dello studio Francescano di Parigi che faceva parte dell’università. Nel 1250 il Papa ha autorizzato il cancelliere dell’università di Parigi nel conferire la licenza di insegnamento ai religiosi degli ordini mendicanti. Da qui ne nacque una controversia che potremmo definire sindacale, in quanto la decisione del Papa andò in contrasto con il diritto di cooptare i nomi maestri.
Nel 1253 ci fu uno sciopero e una serie di situazioni che ebbero modo anche di colpire lo stesso San Bonaventura che divenne maestro reggente tra il 1253 e il 1257. Il tutto si risolse con la decisione del Papa di annullare tutti quei privilegi che aveva concesso agli ordini mendicanti. Nel frattempo, San Bonaventura nel 1857 ottenne il titolo di Magister e poi venne eletto anche ministro generale dell’Ordine Francescano il che però comportò la rinuncia agli insegnamenti: restò in carica per ben 17 anni, tanto che lo consideravano come un secondo fondatore dell’Ordine.
Intraprese una serie di viaggi per tutto il territorio europeo e portò avanti una politica che aveva partecipato all’obiettivo di mantenere ben salda l’unità dei Frati Minori. Negli ultimi anni della sua vita invece, si occupò delle lotte che erano state intraprese contro l’aristotelismo e a Parigi si preoccupò per un riassetto della struttura universitaria, affinché lo studio della filosofia fosse subordinato alla teologia. Inoltre, tra il 1269 e il 1271, tornò spesso e volentieri a Viterbo, dov’era in atto quel famoso e lunghissimo conclave e tenne delle conferenze e sermoni che avevano come obiettivo quello di fare in modo che i cardinali potessero trovare una condivisione di idee che portasse presto all’elezione del Papa: alla fine venne eletto Papa Gregorio X, amico da molti anni dello stesso San Bonaventura e che fu lui stesso a ordinarlo Cardinale durante il concistorio del 1273. San Bonaventura poi prese parte al concilio di Lione, prima di morire il 15 luglio del 1284 mentre si trovava proprio nella città francese.
Gli altri Santi del giorno
Il giorno del 15 luglio, oltre a San Bonavntura, il calendario cristiano ricorda molti martiri della Chiesa, fra cui: Santi Bonosa, Zosima ed Eutropio Martiri, San Felice di Tubzak Martire, San Catulino e Compagni Martiri, Santi Filippo e Dieci Fanciulli Martiri.