Il 15 aprile la chiesa cattolica festeggia San Damiano de Veuster. Viene celebrato per la sua attività di missionario e per il fatto che si è sempre schierato dalla parte dei più deboli, senza mai risparmiarsi. La sua canonizzazione è stata celebrata da papa Benedetto XVI nel 2009. San Damiano de Veuster è ovviamente il patrono dei lebbrosi e non poteva essere altrimenti visto il suo impegno per queste persone considerate le ultime della terra.
Il suo culto è molto sentito in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi più poveri. San Damiano è stato un esempio anche per Mahatma Gandhi che si è ispirato alle sue gesta per la sua campagna in India in favore dei più poveri e diseredati. Nella stessa data di San Damiano de Veuster vengono festeggiati anche altri santi e beati. Fra questi ci sono sant’Abbondio, santa Anastasia, san Marone, san Paterno, san Crescente e il beato Cesare.
San Damiano de Veuster, la vita del Beato
San Damiano de Veuster nasce il 3 gennaio del 1840 a Tremelo. La sua è una famiglia di contadini fiamminghi ma per questioni pratiche il bambino ha necessità di apprendere il francese, quindi viene mandato in seminario. Qui, anche seguendo l’esempio di uno dei suoi fratelli, decide di prendere i voti perpetui che riesce a conseguire nel 1860. Suo fratello, già sacerdote, ha il sogno di diventare missionario ma per problemi di salute non può realizzare questo desiderio. Decide di farlo al suo posto proprio Damiano che parte per Honolulu, nelle Hawaii, che si trova in una situazione davvero drammatica, visto che l’arrivo degli europei ha portato molte nuove malattie per le quali la popolazione locale non ha le risorse immunitarie tali da poterle sconfiggere. Così molti muoiono per la sifilide oppure per una semplice influenza. Nel frattempo scoppia anche un’epidemia di lebbra e il re decide di creare un lebbrosario nell’isola di Molokai: Damiano chiede di essere destinato proprio lì. Quando arriva sull’isola, che viene definita della morte, trova una situazione davvero drammatica, non solo dal punto di vista medico ma anche morale: donne e bambini vengono costretti alla prostituzione, si muore di fame e di lebbra, i cadaveri non vengono sepolti, la gente vive per strada. Inizia quindi una profonda opera di normalizzazione, costruendo una chiesa, delle case, un ospedale, scuole e istituti nei quali i bambini rimasti orfani possono essere accuditi. La famiglia reale rimase talmente colpita da tanto impegno per la popolazione, da raccontare al mondo intero i meriti di Damiano. Nel 1884, però, lo stesso santo contrae la lebbra ma questo non ferma il suo impegno che verrà portato avanti fino all’ultimo dei suoi giorni, prima di passare le consegne ai suoi successori. Muore il 15 aprile del 1889.