La data del 10 ottobre è quella in cui, nel calendario cristiano, viene ricordato e festeggiato San Daniele Comboni. È stato un missionario e soprattutto vescovo italiano che tra i tanti meriti, è stato capace anche di fondare gli istituti dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e quello delle Pie madri della Nigrizia. La sua attività si svolse principalmente nell’attuale Sudan, per il quale non si risparmiò, perdendo anche la vita.
La sua canonizzazione è avvenuta grazie a Papa Giovanni Paolo II, il 5 ottobre 2003.



L’infanzia difficile, la vocazione e la passione per l’Africa di San Daniele Comboni

San Daniele Comboni è nato a Limone sul Garda il 15 marzo nel 1831 da genitori originari di un piccolo comune della provincia di Brescia. Erano dei braccianti, anche se la famiglia poteva annoverare un capostipite notaio, tal Combono Comboni da Musolone. Per Daniele fu un’infanzia molto difficile tant’è che è stato l’unico sopravvissuto di ben otto fratelli.



Nel 1843 si trasferisce a Verona per iniziare gli studi presso un istituto pensato per venire incontro alle esigenze dei ragazzi che avevano poche possibilità finanziaria. La scuola era stata fondata dal sacerdote Nicola Mazza, il quale infuse nel giovane Daniele una grande passione e amore per l’Africa e per le missioni a supporto delle popolazioni povere. Durante questo periodo, decide di diventare sacerdote e soprattutto promette al suo mentore di dedicare la sua vita all’Africa sub-sahariana.

Nel 1954 completa di studi di filosofia e teologia e viene ordinato il 31 dicembre sacerdote dal vescovo di Trento. Nel 1857 sarà il momento del suo primo viaggio in Africa in una zona che oggi è identificata con il territorio del Sudan. Dopo quattro mesi dall’inizio del viaggio arriva nella città di Khartoum, ma deve rientrare in Italia nel 1859 per via dei tanti episodi di febbre malarica.



Il piano per la “rigenerazione dell’Africa” e la fondazione degli Ordini missionari

Il suo pensiero è stato da sempre orientato nel dare supporto a quelle popolazioni e così, a Roma, nel 1864 dà vita al cosiddetto piano per la rigenerazione dell’Africa. Nel 1867 fonda un istituto di missionari a cui verrà dato il nome di Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e nel 1872 ne crea uno dedicato alle suore, Suore Missionarie Pie Madri della Nigrizia. Nel 1870 partecipa al Concilio Vaticano I e nel 1882 viene scelto da Papa Pio IX per una missione in Africa centrale. Il suo apporto è sempre più apprezzato tant’è che viene nominato Vicario apostolico dell’Africa centrale e diventa vescovo il 12 agosto del 1877. Si spende enormemente nel contrastare la schiavitù e la tratta degli esseri umani fino a che nel 1881 muore per via di un’epidemia di colera che colpì tutta la città di Khartoum.

Khartoum è la capitale del Sudan e in particolare una città che conta un milione e quattrocentomila abitanti. Si trova in una zona suggestiva dell’Africa ed esattamente nel punto in cui il Nilo Bianco e il Nilo Azzurro si uniscono. È una città di recente nascita, in quanto fondata nel 1821 da quello che all’epoca era il reggente d’Egitto. È diventata famosa soprattutto per la vicenda legata al celeberrimo assedio di Khartoum che portò alla morte di Gordon, un eroe e generale britannico sul conto del quale sono stati realizzati diversi film.

Gli altri Santi del giorno

Il 10 ottobre di ogni anno si festeggiano, oltre a San Daniele Comboni, anche altri personaggi che si sono fatti apprezzare per il loro impegno civile e per la loro incrollabile fede: San Pinito, San Eulampio, San Gereone, San Vittore, San Malloso, San Cassio, San Fiorenzo, San Chiaro, San Cerbone, San Paolino, Santa Teodechilde, la Beata Maria Angela Truszkowska e il Beato Leone Wetmanski.