San Davide si celebra come ogni anno il 1° marzo. Durante il suo operato il Beato fondò dodici monasteri, nei quali vigevano le sue regole, ferree e molto restrittive. I monaci che accettavano di entrare nelle sue scuole e strutture religiose dovevano giurare di condurre una vita austera, povera, isolata, discreta, fatta esclusivamente di studio e preghiera, senza spazio per nessun tipo di evasione. La missione di San Davide, che ha portato avanti per tutta la vita senza mai occuparsi di null’altro, è stata quella di convertire più celtici possibili alla religione cattolica. Per questo fu ucciso, o almeno così parrebbe stando ai documenti ai quali ci si può affidare.
Per gli inglesi, tutt’oggi San Davide è una figura di fondamentale importanza, ai quali sono estremamente devoti. Nella chiesa di Sain-Divy esiste un meraviglioso affresco a lui dedicato. Nel dipinto si vede San Davide intento a predicare e la terra su cui poggia i piedi si alza a formare una collina mentre, sulla sua spalla, si posa una colomba che incarna lo Spirito Santo. San Davide è il patrono del Galles, territorio nel quale ha fondato i monasteri dai quali sono partiti i suoi monaci, istruiti e formati con inflessibile disciplina, per evangelizzare il Galles, la Britannia, la Cornovaglia e l’Irlanda. Il 1 marzo lo si celebra tutt’oggi in Inghilterra e Irlanda, con funzioni dedicate e feste civili.
San Davide, la vita del Beato
San Davide nacque in Galles, a Menevia, nel 542 e morì a Mynyw nel 601. Tuttavia, molti storici e studiosi di teologia sostengono che in realtà visse fino all’età di 147 anni. Questo perché in alcune scritture redatte dopo la data della sua morte viene citato come presente ai fatti narrati. Non è dato sapere, e resta tutt’oggi in mistero, la verità sulla data della sua morte. Alcune teorie sostengono che le citazioni siano solo ricordi di quanto lui fece durante la sua vita, altre che ci siano stati errori di traduzione o scambio di persona mentre altre ancora seguono l’idea che San Davide, dal 600 in poi, abbia condotto un’esistenza isolata e molto discreta, riuscendo così a raggiungere un’anzianità straordinaria. Quello che invece è certo è che ha avuto un ruolo fondamentale e importantissimo nell’evangelizzazione del Galles, dell’Irlanda e della Britannia, che oggi è la Gran Bretagna.
San Davide nacque da una coppia molto credente che vide, fin dall’infanzia, in lui grandi qualità. Già da ragazzino dimostrò grandi capacità di eloquio e parola, intelligenza brillante e carattere determinato e forte. Ciecamente fedele e devoto, espresse il desiderio di combattere in prima persona per diffondere nel mondo la parola del Signore e così i suoi genitori acconsentirono ad educarlo presso un istituto religioso e a fargli prendere dapprima i voti di sacerdote e poi di Vescovo. Perseguendo l’obiettivo di studiare il più possibile, senza avere distrazioni, andò a vivere su un’isola solitaria per oltre dieci anni, durante i quali acquisì una grande e notevole cultura. Decise, successivamente, di abbracciare la vita monastica e di dedicarsi alla conversione delle tante popolazioni celtiche allora presenti sui territori gallesi, irlandesi e inglesi. Scampò a un tentativo di avvelenamento da parte dei suoi compagni monaci, dai quali non era particolarmente amato perché aveva un carattere schivo, solitario, poco incline alla condivisione e alla convivialità. Compreso che tra i monaci non era gradito, partì e andò a vivere a Gerusalemme, dove fu consacrato Vescovo. Forte di questo nuovo titolo tornò in patria e divenne prima Vescovo di Caerlon e poi di Menevia, sua città natale.
Gli altri Beati di oggi
Il 1° marzo si ricordano, insieme a San Davide, anche: Sant’Agnese Vedova e Martire, Beato Cristoforo da Milano, Beata Giovanna Maria Bonomo, San Leone di Bayonne, San Felice III, San Silvio e Compagni Martiri, San Rudesindo, San Siviardo e San Suitberto.