Il 18 luglio 2019 si venera San Federico di Utrecht, vescovo cattolico vissuto attorno al XIX secolo in Frisia e protagonista di una vita dedita all’evangelizzazione dell’Europa e al richiamo costante per tutti i regnanti dei valori che ancoravano il Vangelo alla vita quotidiano tanto a Corte quando negli strati sociali più poveri dell’Europa. Si occupò dell’evangelizzazione della regione della Frisia in primo luogo ma ebbe poi frequentazioni altolocate fino all’Imperatore dell’allora Sacro Romano Impero (col figlio di Carlo Magno, precisamente): stando a diverse tradizioni fu assassinato in una congiura di palazzo, mentre secondo altre morì martire, ucciso da un gruppo di pagani. Federico nacque in Frisia, nipote dei re della regione, attorno al 780 circa; fu ordinato prete e quindi vescovo di Utrecht dopo una fiorente attività culturale giovanile. In questa veste coordinò la conversione della sua regione, di cui incaricò sant’Odulfo. Le notizie sulla sua vita sono molto scarse ed incerte e oltre al portale Santi e Beati e al Lezionario sulla Vita dei Santi, si sa davvero poco dell’incredibile alone di “mito” attorno Santo vescovo di Utrecht.
LA STORIA E “IL MITO” DI SAN FEDERICO
Quel che è certo è che fu per lungo tempo consigliere di Ludovico il Pio, re dei Franchi e imperatore del Sacro Romano Impero dopo la morte di Carlo Magno, di cui era l’unico figlio ancora in vita; stando alla tradizione San Federico condannò pubblicamente i costumi di Giuditta di Baviera, la moglie di re Ludovico, facendosi così una potentissima nemica. Secondo la “leggenda” la regina lo fece infatti assassinare durante una messa solenne. Secondo un’altra tradizione invece San Federico morì occupandosi direttamente dell’evangelizzazione della Frisia e ad ucciderlo fu un gruppo di pagani che rifiutava di convertirsi. Per questo San Federico di Utrecht è venerato come martire. Entrambe le tradizioni concordano però sulla data della sua morte: il 18 luglio 838. Nel 1362 poi il cranio del santo, sepolto ad Utrecht, fu separato dal resto del corpo per essere esposto in un reliquiario ed essere venerato: tale scelta contribuì a “salvarlo” dalla Riforma Protestante, che non concepiva la venerazione dei Santi. La reliquia fu infatti nascosta in una casa privata, dove rimase fino al XVIII secolo, mentre il corpo andò distrutto per sempre. Come ricorda oggi il focus “Santo del giorno” su Avvenire, «San Federico di Utrecht, vescovo che s’impegnò per riportare il Vangelo là dove si stava tornando al paganesimo e che non esitò a richiamare i governanti alla coerenza di vita con i valori cristiani».