Il 26 maggio 2024 la Chiesa cattolica festeggia San Filippo Neri, sacerdote vissuto nel XVI secolo che fondò un oratorio a Roma per accogliere i giovani e dar loro un’educazione, non solo spirituale. È famoso proprio per questa sua dedizione alle nuove generazioni e soprattutto ai più sfortunati.

San Filippo Neri: conquistò i giovani con lo humour e la saggezza

Nato a Firenze nel 1515 da famiglia benestante, fin da bambino si distinse per il carattere mite e tranquillo, tanto da essere soprannominato Pippo il Buono. Rifiutata l’eredità dello zio negoziante, a 18 anni si recò a Roma dove iniziò i corsi di teologia e filosofia presso l’Università della Sapienza per diventare sacerdote. Accolto da una famiglia di bravi cristiani, condusse una vita mortificata, umile e illibata, vincendo con l’orazione e i digiuni le tentazioni della carne provocate dal demonio.



Terminati gli studi, iniziò una sorta di predicazione ambulante della parola di Dio, rivolgendosi principalmente ai giovani di strada, i quali furono immediatamente affascinati dalla sua contagiosa allegria e dal buonumore. I suoi detti passarono alla storia come proverbi di grande sapienza. Ricordiamo: “State buoni se potete” e “Ma va’ a morì ammazzato…per la fede”, che gli valsero il simpatico appellativo di Buffone di Dio. Filippo creò per loro l’Oratorio secolare, punto di ritrovo dove si pregava, cantava e ci si divertiva, senza dimenticare i più bisognosi (i poveri e i malati) che ricevevano una regolare assistenza.



Insieme al suo confessore, nel 1548, San Filippo fondò la Confraternita della Santissima Trinità che dava aiuto ai pellegrini più poveri, ai carcerati, ai malati negli ospedali e nei lazzaretti. Nel 1551, istituì la pratica delle “Quarant’ore” (o Quarantore, distribuita in 4 giorni per 10 ore al giorno), uno dei momenti più belli per un cristiano durante il periodo della Quaresima che consiste nell’adorazione per 40 ore del Santissimo Sacramento in totale silenzio e in preghiera.

Entrato nella comunità dei cappellani di san Girolamo, venne ordinato sacerdote nello stesso anno. Durante la celebrazione della Messa entrava spesso in estasi, sollevato in aria e circondato di luce, proprio come un angelo in terra. Trascorreva diverse ore in confessionale con una straordinaria abilità nel convertire le persone, convincendole a non peccare in futuro. Si narra che la sua fede venne messa più volte alla prova con contrarietà anche molto gravi: fu calunniato, le sue tante opere di bene vennero sottovalutate e derise ma nonostante tutto, Filippo rispondeva alle provocazioni con dolcezza e confidando nella potenza di Dio e nel suo amore.



Molto apprezzato come padre spirituale, San Filippo Neri condusse una vita semplice e umile, rifiutando di volta in volta gli onori ecclesiastici che gli vennero offerti. Circondato da un nutrito gruppo di discepoli, fondò con loro la Congregazione dell’Oratorio, allo scopo di approfondire la spiritualità con meditazioni, preghiere e l’ascolto attivo dei sermoni. Ricevuto il dono della profezia, San Filippo Neri compì diversi miracoli curando non solo le anime ma anche il corpo. Morì all’età di 80 anni, il 26 maggio 1595, dopo una lunga e dolorosa malattia. Venne proclamato Beato il 25 maggio 1615 a Roma da papa Paolo V e Santo da papa Gregorio XV nel 1622.

Le numerose città italiane di cui San Filippo Neri è Patrono

San Filippo Neri è patrono delle città di Napoli, Roma, Venezia, Manfredonia, Guardia Sanframondi, Tursi, Piancastagnaio, Torri del Benaco, Sant’Eusanio del Sangro, Gioia del Colle e Roseto Valfortore. In quest’ultima località del foggiano, è tradizione lanciare dal balcone della chiesetta-oratorio dedicata al Santo verdure, pane e formaggio alla folla. In piazza, in occasione dei festeggiamenti, viene installata una fontanella da cui sgorgano acqua, latte e vino. Dopo la celebrazione della Messa, la statua del Santo viene portata in processione per le vie del paese, addobbate a festa con arazzi, coperte e lumini.

Gli altri Santi del giorno

Il 26 maggio, oltre a San Filippo Neri, la Chiesa festeggia la Santissima Trinità, Santa Maria Anna di Gesù de Paredes vergine, Sant’ Eleuterio papa e martire, San Desiderio di Vienne vescovo e martire, San Pietro Sanz y Jordà vescovo e martire, Beato Andrea Franchi vescovo e domenicano. Si ricorda inoltre l’apparizione di Santa Maria del Fonte a Mazzolengo (Caravaggio).